MESSINA – Prima la demolizione dell’ex Teatro in Fiera, poi l’esclusione della ditta che stava lavorando e della seconda in graduatoria, fin quando l’appalto non è diventato più remunerativo. A giugno la revoca della procedura di gara ma le macerie sono rimaste ancora lì.
Peripezie che sono servite a far nascere un movimento sopito, quello di chi vuole si agisca per sottrazione in modo da liberare la vista del mare, spesso ostruita da costruzioni. Ad oggi, infatti, Messina ha in centro città appena 600 metri di lungomare, la storica Passeggiata, e continua a guardare con ammirazione a quanto fatto in altre città, a partire dalla dirimpettaia Reggio Calabria.
L’obiettivo è di passare da 600 metri a due chilometri e mezzo, proseguendo fino all’Annunziata. Da Giostra al Ringo c’è di mezzo la rada San Francesco, che sarà liberata dal traffico navale solo quando sarà pronto il nuovo porto di Tremestieri, ma dalla Passeggiata a Giostra c’è la Fiera, 400 metri di lungomare da sempre sottratto alla libera fruizione. Sommando questi alla Passeggiata si arriva a un chilometro.
L’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto di Messina ha affidato all’architetto Giovanni Lazzari il compito di realizzare un progetto che preveda la liberazione dalle macerie e la fruizione di quelle aree. “Progetto quasi pronto – dice il presidente dell’Autorità Portuale, Mario Mega -, contiamo di mandarlo in gara entro l’anno”.
Per tutto il frontemare Boccetta – Annunziata, invece, previsto un concorso di progettazione. Dopo la fase di condivisione con la città, quella dalla quale è emersa l’indicazione di agire per sottrazione, l’attesa era per settembre. Ma “abbiamo deciso di allegare la progettualità della sistemazione delle aree esterne libere – prosegue Mega – per cui sono stati necessari specifici accertamenti in loco ed approfondimenti congiunti, in modo da non far trovare poi i concorrenti di fronte ad uno stato dei luoghi diverso da quello documentato. Ormai questa attività si sta per concludere e quindi contiamo poi di bandire il concorso entro la fine dell’anno”.
In Fiera, poi, si è bloccato anche un altro appalto, quello del restauro dei padiglioni vincolati, quando si era giunti a una percentuale di realizzazione di oltre il 70 %. “Il cantiere è stato liberato – spiega il presidente dell’Autorità Portuale -, ma dobbiamo ancora definire il rapporto con la direzione dei lavori e con i vecchi progettisti prima di poter procedere ad affidare l’incarico per il progetto di completamento. L’ufficio tecnico e quello legale ci stanno lavorando”.
Fiera, rada San Francesco ma poi anche Ringo e area ex Baby Park, altre due zone che attendono migliori fortune.
“L’area del Ringo è di fatto in concessione al Comune di Messina che paga regolarmente da anni il canone demaniale anche se non è stato ancora possibile rilasciare l’atto per la mancanza di documenti che comunque stiamo cercando di superare. Come in tutte le concessioni demaniali la manutenzione è a carico del concessionario”. Insomma sarebbe il Comune di Messina a doversi occupare della pulizia.
Per l’area ex Baby Park, invece, sono rimaste tre proposte in gara. “Stavamo preparando la convocazione della conferenza di servizi preliminare alla valutazione comparativa ma nel frattempo Terna spa ha presentato la richiesta di concessione demaniale per realizzare anche in parte di quell’area un progetto di variante del collegamento in cavo 380 KV “Sorgente – Rizziconi” nel tratto ricadente tra il sostegno 06, Paradiso e l’approdo sottomarino. Il progetto rientra nel Piano di Sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale nell’ambito del potenziamento della rete ad altissima tensione in Sicilia ed è già stato autorizzato dal Ministero dell’Ambiente con dichiarazione di pubblica utilità, urgenza, indifferibilità e inamovibilità delle opere. Finché non capiremo esattamente l’impatto di questo impianto con le aree interessate dalla proposte non potremo procedere – conclude Mega -, quindi da qualche giorno abbiamo comunicato agli interessati la sospensione del procedimento di valutazione”.