Shakespeare Sonnets & Duets, musica e poesia

Uno spettacolo davvero interessante quello che ha avuto luogo presso il Palacultura, per la stagione della musicale Filarmonica Laudamo. Sono stati infatti rappresentati alcuni degli “Shakespeare Sonnets” op. 125 di Mario Castelnuovo Tedesco, ovvero i sonetti del grande drammaturgo inglese musicati per canto e pianoforte dal musicista toscano.

Castelnuovo Tedesco è un autore del novecento troppo spesso ignorato dai programmi concertistici, mentre andrebbe senz’altro rivalutato, per la sua capacità di assorbimento delle varie influenze contemporanee (soprattutto francesi) nelle sue composizioni, sempre ricercate e raffinate, modernissime senza mai tuttavia abbandonare la tonalità. Costretto ad emigrare nel 1939 per via delle leggi razziali promulgate dalla dittatura fascista (era ebreo), si rifugiò in America ove ottenne la cittadinanza, ma rimase legato alla sua terra, nella quale fece spesso ritorno, anche se mai definitivamente, infatti morì a Beverly Hills nel 1968. Autore di innumerevoli brani, soprattutto per pianoforte e per chitarra, fra le sue composizioni più interessanti figurano certamente gli “Shakespeare Sonnets”, dei quali ne abbiamo ascoltato 16, cantati con grande espressione alternativamente dal soprano Valentina Coladonato e dal tenore Mirko Guadagnini, accompagnati al pianoforte da Claudio Proietti. Musica raffinata, in cui il pianoforte ora si unisce all’unisono con la voce, ora ne accompagna il canto con accordi o arpeggi, spesso funge invece da contro canto elaborando eleganti fraseggi a se stanti. Gli splendidi versi di Shakespeare – i cui Sonetti sono stati definiti da Castelnuovo “uno dei più miracolosi prodotti della poesia di ogni tempo” sono quasi tutti improntati sul sentimento dell’amore assoluto, della bellezza ma anche della sua caducità, ed hanno per oggetto quasi sempre una figura maschile, da qui la supposta omosessualità del grande genio anglosassone. I “Sonnets” sono stati ovviamente cantati in lingua originale, l’inglese arcaico di Shakespeare, e abbiamo potuto apprezzarne il significato grazie alla lettura ad opera alternativamente dei cantanti che ha preceduto in italiano ogni brano (il tenore ha prima recitato in italiano ogni sonetto cantato dal soprano e viceversa). In lingua italiana invece gli artisti hanno anche eseguito I tre “Shakespeare Duets” op. 97, sempre di Castelnuovo Tedesco, tre duetti canori tratti da famose opere teatrali shakespeariane, e precisamente “Romeo and Juliet – Pavane “ tratto dall’omonimo dramma, “Lorenzo and Jessica – Nocturne” tratto da Il mercante di Venezia e “Katherine and Petruchia – Burlesque” tratto da La bisbetica domata. Tre eleganti duetti, i primi due a carattere romantico, il terzo scherzoso e divertente, ove i cantanti si sono improvvisati anche “attori”.

Ottima e molto applaudita la prestazione degli artisti, performance che ha rispecchiato il profondo impegno che sta dietro un’operazione del genere; molto raffinata e cristallina l’esibizione di Proietti al pianoforte; una vera apoteosi di queste due arti – musica e poesia – ove le note di Castelnuovo Tedesco esaltano i versi di Shakespeare, poeta che alla musica dedicò uno degli omaggi più belli, proprio nella continuazione del dialogo fra Lorenzo e Jessica: ““Se c’è qualcuno che non abbia ombra di musica in sé, né lo commuova una concordia di suoni soavi, colui è pronto al tradimento, alla frode, alla rapina, i riflessi dell’animo ha tenebrosi come la notte e gli affetti più neri dell’Erebo: di un tale uomo non fidatevi mai”.