L’Europa aveva già detto no al Ponte sullo Stretto, dirottando i propri fondi su altre opere urgenti; ma adesso a tirarsi indietro è addirittura il Governo italiano, che fino all’altro ieri aveva difeso l’infrastruttura , considerata una priorità assoluta per questo esecutivo. L’aula della Camera ha, infatti, approvato una mozione dell’Italia dei valori che impegna il governo alla «soppressione dei finanziamenti» previsti per la realizzazione dell’opera. Il testo è passato con il parere favorevole del governo, probabilmente preoccupato in caso di parere contrario di essere battuto nuovamente alla Camera. La mozione, approvata con l’astensione della maggioranza, ha ricevuto parere favorevole da parte del governo, nonostante l’Idv non avesse accolto le modifiche chieste dal viceministro Aurelio Misiti. La mozione approvata impegna l’esecutivo «alla soppressione dei finanziamenti che il governo ha previsto per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, pari complessivamente a 1 miliardo e 770 milioni di euro, di cui 470 milioni per il solo anno 2012 quale contributo ad Anas per la sottoscrizione e l’esecuzione – a partire dal 2012 – di aumenti di capitale della società stretto di Messina». Ricordiamo che solo 10 giorni fa il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli aveva detto che il ponte sullo stretto di Messina si sarebbe realizzato «a prescindere dall’eventuale finanziamento della Ue, in quanto le risorse per il manufatto saranno reperite sul mercato, come previsto dal piano finanziario allegato al progetto definitivo». Il ponte – aveva sottolineato- per il governo resta «una priorità essenziale per lo sviluppo del sistema dei trasporti dell’Italia».