PAGLIARA. In dirittura d’arrivo la risoluzione dei problemi che riguardano l’acquedotto comunale di Pagliara, legati al preoccupante e repentino abbassamento della portata del pozzo comunale Rinaldo, e alla perdita d’acqua della sorgente Cittadella, che finiva nel torrente, grazie ad un finanziamento di 49mila euro. “Con l’alluvione del novembre 2015 – spiega il sindaco, Sebastiano Gugliotta – il torrente Pagliara distrusse la conduttura dell’acquedotto comunale che alimentava i serbatoi di distribuzione.
Per dare la giusta e definitiva soluzione al problema – aggiunge il primo cittadino – lo scorso maggio mi sono recato a Palermo per richiedere all’ingegnere Calogero Foti, dirigente generale del dipartimento della Protezione civile, un pronto intervento in modo da evitare che Pagliara rimanesse senz’ acqua, visto il preoccupante e repentino abbassamento della portata del pozzo comunale Rinaldo, mentre l’acqua della sorgente Cittadella si perdeva nel torrente”.
Gugliotta rimarca che non era la prima volta , quella del 2015, in cui l’acquedotto subiva dei danneggiamenti. “Le precedenti amministrazioni – chiosa il sindaco – avevano sempre provveduto a ripristinare immediatamente la conduttura con un minimo di spesa, a differenza dell’ amministrazione Prestipino che ha ritenuto di non porvi rimedio, ma semplicemente chiedere alla protezione civile le somme per un nuovo acquedotto. Nelle more che l’iter per la progettazione del nuovo acquedotto iniziasse, l’amministrazione uscente ha ritenuto di attingere, per la frazione Rocchenere, da un pozzo privato con un costo di un euro e venti centesimi più Iva al minuto, mentre per Pagliara centro dal pozzo comunale di contrada Rinaldo, il quale, spesso, soprattutto nel periodo estivo, risulta insufficiente e con necessità di un approvvigionamento extra da un pozzo privato.
Naturalmente tale soluzione – incalza il rimo cittadino – ha gravato notevolmente il Comune di costi di fornitura e di energia elettrica per il sollevamento. Basti pensare che dal mese di novembre 2015 al mese di maggio 18 si è consumato solo per la frazione Rocchenere la quantità di 182.874 minuti d’acqua. Dal 4 giugno scorso la mia amministrazione è riuscita finalmente a sganciare la frazione Rocchenere dall’approvvigionamento privato, dopo aver rifatto ex novo la conduttura sino ai serbatoi comunali. Infatti, il pozzo privato di contrada Scoppo, requisito dalla precedente amministrazione, non è stato mai utilizzato, perché la vecchia conduttura, ormai obsoleta e fatiscente, per di più non utilizzata per ben tre anni circa, non ha resistito alla spinta data da una pompa sovradimensionata, provocando numerosi squarci nella conduttura, rendendola praticamente inutilizzabile e quindi necessaria di essere sostituita per intero”.
Gugliotta evidenzia che “con notevoli sforzi economici, siamo riusciti a completare il lavoro e rifare la nuova conduttura e il 4 giugno, finalmente, ci siamo distaccati dal pozzo privato e abbiamo iniziato a prelevare dal pozzo requisito di contrada Scoppo di Rocchenere.
Adesso, con questo decreto di finanziamento per l’importo di 49mila euro, possiamo procedere alla realizzazione del tratto di condotta idrica principale nel torrente Pagliara, tra la sorgente Cittadella, posta ai piedi della frazione Locadi e la contrada Rinaldo dove insiste il pozzo comunale e le vasche di raccolta per il sollevamento dell’acqua sino ai serbatoi comunali.
Con tale intervento l’acqua dai serbatoi di Pagliara centro raggiungerà per caduta quelli di Rocchenere e così possiamo anche disimpegnare il pozzo requisito con ulteriore risparmio di energia elettrica e di indennità da corrispondere ai proprietari.
Rimane solo di saldare il conto con la società del pozzo privato, con cui ci sono già in atto trattative per una esatta quantificazione del dovuto e la rateizzazione”.
Il sindaco spiega infine che “nel frattempo questa amministrazione ha lavorato anche per la realizzazione del nuovo acquedotto di 770mila euro, finanziato anch’esso dalla Protezione civile a seguito dell’alluvione 2015, iniziando ex novo, visto che non era stato fatto nulla dalla precedente amministrazione, l’iter per l’assegnazione a gara della progettazione esecutiva dell’opera. La gara espletata presso la centrale unica di committenza di Venetico ha visto l’ingegnere Abate vincitore e quindi incaricato della progettazione esecutiva dell’opera da realizzare. Da informazioni in mio possesso – conclude Gugliotta – il progetto esecutivo sta per essere depositato e quindi si potrà passare tra non molto all’esecuzione appaltando i relativi lavori”.