Sta facendo molto discutere, la finanziaria regionale approvata in questi giorni. Diverse le perplessità che giungono dalle isole minori, che speravano di poter ripartire soprattutto sul profilo turistico.
Sulla questione è intervenuto il deputato regionale Franco De Domenico del Partito Democratico. De Domenico, insieme ai deputati Anthony Barbagallo e Baldo Gucciardi, ha infatti presentato una interpellanza agli assessori alle autonomia locali Bernadette Grasso e al turismo Manlio Messina al fine di conoscere quali siano gli interventi previsti a favore del turismo e dei comuni delle Isole minori.
«La finanziaria dimentica le isole minori -afferma in un comunicato De Domenico- come testimonia la dura presa di posizione di Federalberghi Isole Minori della Sicilia in merito ai contenuti della manovra finanziaria regionale appena approvata che, come hanno evidenziato, “non prende adeguatamente in considerazione le specificità e le fragilità delle comunità micro-insulari né il fatto che il turismo sia ampiamente il settore dell’economia che maggiormente risentirà di questa crisi”».
Il deputato ha quindi aggiunto: «Abbiamo trovato un muro nella maggioranza, sia avverso gli emendamenti richiamati da Federalberghi isole minori, che chiedevano di poter rassicurare i turisti attraverso l’adozione di un protocollo sanitario dedicato, con test rapidi e un potenziamento delle strutture sanitarie locali, che nel tentativo di considerare tra i tributi da compensare per i comuni, anche la tassa di sbarco fondamentale per le casse dei comuni delle isole minori. Proposta quest’ultima trasformata in un ordine del giorno finalizzato a considerare tra le minori entrate da rifondere ai comuni delle Isole minori, in conseguenza della crisi Covid-19, le minori entrate della tassa di sbarco, con l’auspicio che il Governo regionale voglia dare finalmente riscontro».
In una nota, Federalberghi isole minori Sicilia aveva sottolineato come “i flussi turistici previsionali per il 2020 e il 2021 rimangono catastrofici”. Alla base delle principali difficoltà, oltre alla mancanza di una data certa per una ripartenza, il sindacato aveva posto i riflettori anche sulle “prescrizioni dettate dai protocolli in materia di accoglienza e di sicurezza sui luoghi di lavoro quasi proibitive per rischi, costi e complessità di attuazione”.
«La voglia di ripartire è grande ma in atto –aveva dichiarato Christian Del Bono, presidente di Federalberghi isole minori Sicilia- non ci sono i presupposti per riaprire le nostre strutture ricettive. Questo è il pensiero di gran lunga prevalente tra i colleghi isolani, ascoltati nel corso di due importanti riunioni di assemblea che hanno coinvolto tutte le isole siciliane. Solo ad Ustica e a Favignana si ritiene possano esserci i presupposti per riaprire già in giugno, soprattutto nell’ambito del comparto extralberghiero, sperando in un turismo interno di prossimità. Rimarrebbero ad oggi invece spiazzate le Eolie che per il 45% dipendono da flussi di turismo internazionale e per almeno un terzo da quelli extraregionali. Stesse difficoltà per Pantelleria e le Pelagie, dipendenti dai collegamenti aerei con il nord Italia».