Scomparsa la Tabella H, sostituita con un meccanismo che lascia ampio margine di movimento agli assessori e alla giunta, il governo regionale assesta gli ultimi colpi fatali al settore della cultura, attraverso una finanziaria che fa impallidire Edward mani di forbice. Gli Stati generali dello spettacolo, che uniscono tutte le associazioni che nell’isola non hanno “santi in Paradiso” né alla corte di Re Saro, stanno preparando la mobilitazione a Palermo, prevedendo anche la possibilità di occupare l’assessorato della Stancheris.
“Gli operatori e tutti i lavoratori degli organismi privati attivi in Sicilia nel settore dello Spettacolo, senza fini di lucro- si legge in un documento- vivono un momento di grande apprensione per la notizia che non sono stati approvati in Commissione Bilancio alcuni emendamenti volti a rifinanziare le due principali leggi regionali di settore: la 44/85 per la musica e la 25/07 per il teatro. Si tratta di emendamenti che non prevedono incremento di spesa sul bilancio regionale 2014, al fine di scongiurare il pericolo che venga distrutta una Rete culturale d’eccellenza, riconosciuta a livello internazionale, costituita da associazioni concertistiche, teatrali e della danza che operano in quasi tutte le province dell’Isola, nei quartieri periferici, nelle scuole, nei centri storici, dando lavoro a dipendenti, collaboratori, artisti, albergatori, ristoratori, artigiani e fornitori di impianti tecnologici”.
Nel documento viene sottolineato come negli anni scorsi le organizzazioni che hanno usufruito del sostegno delle due leggi hanno saputo dimostrare di essere in grado di attrarre centinaia di migliaia di spettatori paganti, coinvolgendo sponsor privati, convogliando in Sicilia contributi ministeriali.
“Auspichiamo che quanto inopinatamente avvenuto in Commissione Bilancio sia un semplice frutto della tensione politica del momento e della frenetica attività parlamentare in corso e che non sia, quindi segno di deliberata strategia diretta a distruggere un irripetibile patrimonio immateriale, che da decenni produce, a bassissimo costo, cultura, lavoro, diffondendo nel mondo l’immagine di una Sicilia moderna ed europea, diversa dallo stereotipo che da decenni ne infanga l’immagine, la dignità, la storia secolare”.
L’appello degli Stati generali dello Spettacolo è rivolto a tutta la deputazione regionale affinchè vengano approvati all’Ars gli emendamenti che rifinanziano le due leggi n. 44/85 e 25/07, che non comportano aggravi di spesa.
“La cultura e lo spettacolo sono Bene comune da salvaguardare”.
Fanno parte degli Stati generali numerose associazioni e organismi di Messina e provincia: Associazione Querelle, Ass. Castello di Sancio Panza, Associazione DiVento Teatro, Associazione La Luna obliqua, Associazione Maniaci d'Amore,Associazione Urios,Ass. Teatro dei Naviganti, Ass. Teatro di Morman 2, MarVin Bros srl,Ass. Teatro Pubblico Incanto,Teatro Comunale R. Casalaina,Ass. Accademia Sarabanda,Associazione Teatro Libero,NaxosLegge.
Del circuito musicale fanno parte le associazioni messinesi:Associazione Musicale V. Bellini, Associazione Filarmonica Laudamo, Accademia Filarmonica,Fondazione Teatro Comunale Pace del Mela, Associazione Nutrimenti Terrestri, Associazione Teatro dei Due Mari, Fondazione Architetti del Mediterraneo.
Sull’argomento tagli ai contributi regionali 2013 (quindi quelli relativi allo scorso anno ed a spese già avvenute) è intervenuto con una nota ai soci e agli abbonati dell’Associazione Bellini, il presidente Giuseppe Ramires: “Tutte le associazioni concertistiche siciliane sono state umiliate dalla decisione dell'assessore Stancheris e del presidente Crocetta. La cultura e la musica, secondo questi nostri amministratori, non servono a nulla e dunque meritano di essere massacrate. I cittadini devono solo pagare le tasse e non hanno diritto neanche di ascoltare un po' di buona musica. Nonostante tutte le promesse, i rinvii pazzeschi, le invocazioni di aiuto, il Governo regionale ha inferto alla Musica il colpo di grazia. Per restare a Messina, le tre storiche associazioni concertistiche, Laudamo, Accademia e Bellini si sono viste tagliare il già esiguo contributo del cinquanta per cento, e tutto ciò ad attività 2013 conclusa. E' una barbarie insostenibile, contro la quale io reagirò con tutte le mie forze. Sarò a Palermo insieme agli altri presidenti a gennaio. Occuperemo l'assessorato, non subiremo né moriremo in silenzio. Chiedo a voi tutti di reagire in qualche modo. Facciamo sentire la nostra voce prima che sia troppo tardi”.
Nelle liste “nere” dell’assessorato infatti sono finiti i tagli di musica e teatro, quelli che in passato confluivano nella Tabella H e che adesso vengono relegati in elenchi non si comprende bene con quali criteri selezionati ed ai quali vengono destinate solo briciole. A fronte di un tetto massimo di quasi due milioni e mezzo di euro per le attività concertistiche e bandistiche, il dipartimento ha stanziato appena 878 mila euro. La ripartizione delle briciole è stata effettuata poi individuando quattro categorie: regionali, provinciali, locali e bande. A prescindere dai tagli che sono stati del 50% per singolo contributo, quando non cancellati del tutto, il problema è che si tratta di spese già sostenute dalle associazioni, dal momento che si riferiscono al 2013. Il rischio è dare il definitivo colpo di grazia al settore.
Rosaria Brancato