L’ha detto e l’ha fatto, anticipando persino i tempi. Il direttore generale dell’azienda Papardo-Piemonte Michele Vullo, incurante delle proteste dei lavoratori,delle perplessità dei sindacati, degli appelli di deputati, giunta e consiglieri comunali ha firmato la delibera che prevede l’accorpamento dei punti nascita dei due nosocomi nella struttura del Piemonte. E invece di farlo giovedì, come aveva dichiarato in Aula nella seduta aperta di lunedì, lo ha fatto oggi, anticipando di 24 ore la sentenza che preannuncia una serie di tagli a catena.
“Io sono un esecutore di decisioni prese dalla Regione- aveva dichiarato- Mi sono solo limitato a scegliere in quale dei due ospedali dovesse avvenire il trasferimento ed ho deciso per il Piemonte alla luce di una serie di fattori, compreso il fatto che si registrano più nascite che al Papardo e che è il sito individuato per la realizzazione dl polo materno-infantile”.
Nel frattempo però è insorta la deputazione e l’intero consiglio comunale, mentre il sindaco a Palermo all’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino ha rinnovato le sue preoccupazioni per le conseguenze che deriveranno da questo accorpamento.
All’Ars è stato anche presentato un disegno di legge che prevede che la gestione del Piemonte passi all’Asp 5 garantendo risparmi di costi e tutela occupazionale ed il consiglio comunale ha votato l’ordine del giorno presentato dalla consigliera Pd Antonella Russo per salvaguardare i punti nascita.
Niente da fare, Vullo ha firmato la delibera d’accorpamento.
“La Direzione Generale del AOOR Papardo-Piemonte di Messina- si legge nella nota- comunica che con delibera n° 86/DG del 5 agosto 2014, è stato disposto l'accorpamento delle UU.OO.CC. Di Ostetricia e Ginecologia dei PP.OO. Papardo e Piemonte presso il Presidio Ospedaliero Piemonte di viale Europa. Il Provvedimento, che entrerà in vigore dal 11 agosto 2014, si è reso necessario per garantire una dotazione organica in grado di assicurare un percorso nascita sicuro che, nell'attuale situazione, a causa della carente dotazione organica-a vario titolo- non era garantito in nessuna delle unità operative di Ostetricia e Ginecologia ricadenti in Contrada Papardo e viale Europa”.
Come si legge già da lunedì prossimo si dovrà procedere con l’accorpamento.
E’ vero questo “disegno” che porterà verso la chiusura del Piemonte affonda le radici negli anni scorsi, è vero, abbiamo ancora tre mesi di tempo per cercare di “mettere una pezza" ma questo provvedimento è un confine oltre il quale sarà difficile andare.
Immediate le proteste: domani previsti sit-in da parte dei sindacati e delle famiglie che nei mesi scorsi hanno avviato altre iniziative.
Duro il commento anche di Antonella Russo, la consigliera comunale che ha presentato l’ordine del giorno sulla vicenda: “Appare del tutto incomprensibile che il DG Vullo abbia, con una risolutezza senza eguali, anche sotto l’aspetto temporale, disposto, con determinazione del 5 agosto, l’accorpamento dei due punti nascita in uno solo, allocato all’Ospedale Piemonte, allorquando il periodo critico delle ferie era già abbondantemente in corso e non abbia previsto un termine finale all’accorpamento come invece richiesto dagli operatori medici del Piemonte. Ciò significa che il punto nascita del Papardo da lunedì chiuderà per sempre ben prima della realizzazione del polo materno-infantile ipotizzato dalla Regione e tutto ciò nonostante lo stesso Vullo abbia lanciato l’allarme sulle condizioni del Pronto soccorso del Piemonte"
Rosaria Brancato