Rinuncia aumento indennità: solo Ricevuto ha fatto in parte seguito ai proclami

La buona volontà di rinunciare all’aumento del dieci per cento dell’indennità di funzione è rimasta solo nelle note e nei giornali (vedi correlati in basso). Consiglieri ed assessori provinciali non hanno ancora fatto seguito con in fatti alle dichiarazioni di intenti spiattellate nelle scorse settimane. Un modo deludente per concludere la fuga dalla mannaia dell’antipolitica. Solo il presidente Nanni Ricevuto, ad oggi, risulta infatti aver deciso di dar seguito ai proclami, sebbene scontandosi la somma da devolvere alle casse dell’Ente dal 10% al 5,9 %, ovvero € 513,14.

Non vi è traccia, almeno così appare dalla consultazione delle buste paga per le spettanze istituzionali del mese di maggio dei consiglieri provinciali e degli assessori, di alcuna rinunzia né per l’adeguamento contabile del 10%, né tantomeno per differente percentuale economica. I componenti della giunta hanno tentato, attraverso una nota inviata agli uffici finanziari, di promuovere un azione di rinunzia all’adeguamento, rigettato dagli uffici finanziari dell’Ente per “impossibilità tecnica di rinunziare ad un adeguamento di legge”. L’unico sistema per potere impiegare diversamente tali risorse è devolverne parte ad onlus che operano nel territorio, magari secondo una strategia comune concordata da giunta e consiglio. (ER)