Saponara- Lui è già pronto a partire, ha le idee chiarissime, le priorità ed i tempi. Aspettava solo il via libera ai finanziamenti per aprire il nuovo capitolo della storia di Saponara. Nicola Venuto, da maggio confermato primo cittadino del Comune che ha pagato con vite umane l’alluvione del 22 novembre è soddisfatto della firma all’ordinanza di Protezione civile che stanzia i fondi a lungo attesi.
“La novità è che c’è stato un tocco di classe- commenta- perché a differenza del passato la legge prevede una delega ad hoc che consentirà a Lombardo, in qualità di Commissario delegato, le funzioni di cassa”. Questo significa che i soldi non dovranno fare lunghi giri ma finire in tempi brevi direttamente là dove servono, sul territorio. Il secondo elemento a favore è che i soggetti attuatori degli interventi saranno i comuni colpiti dall’alluvione. Insomma si alleggeriscono passaggi che in passato hanno soltanto rallentato la ricostruzione.
“La Regione ci ha già chiesto le priorità, per me non ci sono dubbi: si inizia da Scarcelli, l’area più colpita, dove ci sono state le vittime, e a seguire gli interventi saranno effettuati nelle scuole di Saponara e là dove ci sono abitazioni e strutture devastate”. Nicola Venuto ha già predisposto una scaletta d’interventi anche se, purtroppo, in alcuni casi paradossalmente mancano le progettazioni, ma su questo fronte ha intenzione di dare un’accelerata proprio perché sarà il Comune a gestire direttamente le varie fasi. Tra l’altro la ricostruzione avverrà secondo criteri moderni e nel rispetto dell’ambiente, con interventi di ingegneria naturalistica e di messa in sicurezza.
“A sette mesi di distanza devo ammettere che la prima fase, quella della gestione dell’emergenza, è stata esemplare, da manuale, con interventi celeri da parte della Protezione civile e dell’esercito. I problemi son venuti dopo, con la crisi del governo regionale, e con intoppi anche con Roma”.
Più volte nei mesi scorsi Nicola Venuto ha protestato contro meccanismi che finivano con l’incepparsi tra uffici e cassetti, ma alla fine il Consiglio dei ministri ha firmato l’ordinanza di Protezione civile che stanzia 68 milioni di euro per i comuni colpiti dalle alluvioni di marzo e novembre 2011. Nella stessa ordinanza viene previsto che dei 48 milioni stanziati per i 23 comuni colpiti dall’alluvione del 22 novembre, 30 milioni proverranno dai fondi Fas 2007, 3 dal capitolo Protezione civile regionale e 15 dal neo fondo nazionale di Protezione civile istituito nel dicembre scorso. La novità è appunto la “funzione cassa” che avrà il Commissario delegato, Raffaele Lombardo, per destinare le somme, ad esempio, sotto forma di rimborsi per quanti hanno subito danni o per le famiglie che sono state evacuate. A utilizzare i finanziamenti saranno i singoli comuni colpiti, di concerto con la Protezione civile ed il Genio civile, nel rispetto della normativa in materia di messa in sicurezza del territorio.
“Un unico neo c’è-conclude Venuto- ma non riguarda l’ordinanza della Protezione civile quanto piuttosto la Regione. Proprio ieri in giunta abbiamo trasmesso un atto d’indirizzo al governo Lombardo per quel che riguarda la Convenzione annunciata dall’assessore Venturi con Banca Nuova per le misure di sostegno alle imprese danneggiate. Attualmente ci sono 410 aziende sull’orlo del fallimento, per le quali è indispensabile quella boccata d’ossigeno garantita dalla Convenzione che, non sappiamo perché, non è stata rinnovata”.
Banca Nuova infatti, come raccontato anche da altri imprenditori del barcellonese, non ha più istruito le pratiche per i fidi dal momento che dopo gli annunci dell’assessorato regionale, l’istituto di credito non ha più avuto notizie sull’accordo e le istanze presentate giacciono in attesa di un via libera per l’istruttoria. La burocrazia, in Sicilia, uccide e getta sul lastrico ancor più della crisi e se di mezzo ci si mettono pure i tempi lunghi della politica sarà difficile uscirne in tempi brevi.
Rosaria Brancato