Caro Presidente Musumeci, le immagini che RAI 2 ieri sera ha mostrato delle baracche di Messina, mi hanno profondamente turbato. Mi hanno indignato, mi hanno scosso e mi hanno fatto profondamente vergognare nel mio piccolo e modesto impegno pubblico.
Nel tempo, tanti politici, presidenti di regione, assessori ed addirittura presidenti del Consiglio dei Ministri, hanno visitato la baraccopoli di Fondo Fucile. Alle visite non sono seguiti fatti, non è seguito nulla se non vuote parole.
Immaginare che nel 2017 nella modernissima Europa, si possa vivere ancora in quelle condizioni, mi indigna perché è davvero inaccettabile. E’ vero, nel tempo dalla LR 10/90 in avanti centinaia di miliardi sono stati spesi a Messina senza eliminare il problema alla radice. Sono stati realizzati circa 600 alloggi e ci sono progetti per altri 140. Certamente tanti soldi sono stati sprecati ed altrettanti mal gestiti. Senza dubbio ci sono state anche scelte urbanistiche e progettuali non adeguate a complicare le cose.
Ma, a pagare non possono essere sempre gli ultimi.
Come comunità umana, come paese non possiamo consentire che centinaia di famiglie vivano ancora in quel degrado, che è ambientale ed e umano. Non possiamo accettare le parole di quel ragazzo che dice alla madre che non può pensare di far crescere suo figlio dove è dovuto crescere lui.
Non possiamo permettere più che anche i morti debbano essere vilipesi quando abbandonano la loro casa per l’ultimo viaggio in un lenzuolo perché nemmeno le bare passano tra gli angusti vicoli. Non è immaginabile che i rivoli fognari e l’amianto facciano da cornice ai figli di questa città mentre giocano. È inumano, è scandaloso.
In occasione del Masterplan, avevo immaginato che la città potesse aspettarsi un intervento mirato, straordinario per porre fine definitivamente a questo scempio, eliminando gli ultimi quartieri degradati senza ritardo, interrompendo l’auto rigenerazione delle baracche, che sembrano una malattia autoimmune che continua ad affliggere questo lembo di terra.
Avrei voluto che proprio come simbolo della campagna elettorale a Messina ci fosse stato un tuo passaggio proprio a Fondo Fucile. Nessuna promessa, nessuna ricerca del voto, nessuna demagogia, nessuna passerella, semplicemente un segnale forte di presa di coscienza da parte di chi può permettersi di guardare la gente negli occhi ed un impegno a che il giorno dopo le elezioni, quella gente non ritorni ad essere come sempre considerata “ultima”.
I Piani di Risanamento dei quartieri degradati di Messina sono vecchi ed anacronistici ed i fondi destinati sono finiti. È necessario un passo in avanti forte e tangibile con interventi decisivi e con precisi impegni tra regione e comune di Messina e perché no’ anche il governo centrale, affinché si individuino nuove risorse e si stabilisca chi deve fare cosa ed entro quando perché si possa ridare dignità a quella gente a quei luoghi.
Sono certo che molto presto sarai a Messina in mezzo a quella gente a ridare la speranza anche a quel ragazzo, perché possa sognare di vedere crescere il proprio figlio qui in riva allo Stretto e non in Germania.
Giuseppe Laface