La ventilata ipotesi che il Governo della Regione Sicilia attui un maxi licenziamento per ben 24.000 operai forestali, stagionali e non, rischia di surriscaldare gli animi e generare gravi tensioni sociali in tutta la Sicilia.
A Longi, centro montano nebroideo, un gruppo di lavoratori forestali è tornato a protestare contro il pesante clima di incertezza futura che si respira e le problematiche sociali riflesse, inscenando per la terza volta in poco più di due mesi.
Scene analoghe nella cittadina si erano vissute già lo scorso 10 e 23 settembre, con gli operai forestali che ha occupato simbolicamente l’aula consiliare chiedendo all’Amministrazione locale guidata dal sindaco Alessandro Lazzara di farsi portavoce delle problematiche di categoria.
Il primo cittadino ha emesso una comunicazione dell'agitazione in corso operata dai lavoratori e indirizzata verso: l'Ufficio di Presidenza della Regione, l’Assessorato regionale all’Agricoltura, il Prefetto di Messina, il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Longi, l’Azienda Foreste di Catania e l'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste del Corpo Forestale di Messina.
La protesta che si rinnova è per il mancato avvio dei lavoratori forestali – nelle fascia occupazionale 78, 101 e 151 – con gli operai che lamentano il rischio di non completare le giornate di lavoro previste e nonostante le rassicurazioni degli Assessorati e degli Uffici preposti, ed oggi si trovano in una situazione di incertezza che pesa sulla situazione finanziaria delle loro famiglie.
(Giuseppe D'Amico)