Nel marzo scorso ho presentato un emendamento all’articolo 7 per reinserire le città metropolitane nella legge che era in discussione, giacchè la costituzione delle tre aree metropolitane era stata bocciata all’inizio del percorso d’aula della legge a causa di un voto segreto chiesto da una parte delle opposizioni che avevano messo in minoranza il Governo e soprattutto rischiavano di cancellare quella che reputo una straordinaria opportunità per l'intera Isola! A fronte del "tradimento" di certi franchi tiratori, abbiamo dimostrato di non fare un'opposizione ex ante per mere differenze partitiche. In Sala d'Ercole Ncd rappresenta l'opposizione, è vero, ma questo non significa andare in modo preconcetto contro gli interessi dei cittadini pur di boicottare il Governo anche su progetti che riteniamo validi.
Le realtà siciliane potrebbero trarre enorme vantaggio dall’acquisizione di status di città metropolitane.
Ho approfondito, in questi mesi, grazie anche al contributo tecnico dell'ateneo messinese, l'argomento e sono convinto che sia un processo da portare avanti ad ogni costo; poi starà ai comuni interessati decidere come comportarsi, se preferire queste o i liberi consorzi. Personalmente ho la mia opinione sulla bontà della prima scelta, per svariate ragioni, una su tutte la possibilità delle città metropolitane di accedere ad una parte dei fondi comunitari senza passare dalla Regione: è un'autonomia ottimale che consente di sburocratizzare i procedimenti fin troppo complessi e lunghi. Fare gruppo inoltre è essenziale: è vero che l'unione fa la forza e così i comuni collinari che rischiano la necrosi, ad esempio, trarrebbero vantaggio da tale legame. Finché penseremo solo al nostro orticello non rendendoci contro che tutti insieme possiamo creare un immenso e ricchissimo campo da coltivare insieme non andremo molto lontani. La competizione non è più solo a livelli locali o nazionali e se temporeggiamo oltre o tralasciamo un'opportunità come questa- che oggi è l'Europa stessa a chiederci-corriamo il rischio di rimanere schiacciati nella pressa di una competitività internazionale che non abbiamo gli strumenti per fronteggiare.
Bisogna passare attraverso la formulazione di nuove norme e modificarne alcune esistenti e, tanto a Roma quanto a Palermo, io e i miei colleghi ci stiamo impegnando in tal senso, com'è noto.
La nostra mission è non lasciare che le nostre città restino indietro; cerchiamo di operare sempre un ragionamento che passi prima dal confronto con gli amministratori degli enti locali interessati e la tutela della democrazia: per intenderci, non accetteremmo mai che fosse il Comune più popoloso a dettare legge. Tutti devono compartecipare alle decisioni in modo equo e giusto; tutti dovranno essere ugualmente protagonisti della scena. Tutti i cittadini del nuovo ente che si formerà dovranno sentirsi tutelati e rappresentati al meglio… E la nostra azione è volta a garantire esattamente questo.
I tempi stringono e l'augurio è che il Presidente Crocetta,ci metta nelle condizioni di lavorare su un progetto che potrebbe davvero rivelarsi rivoluzionario e ottimale per la nostra terra,solo così potrà avere il nostro sostegno alla luce del sole".
Nino Germanà, deputato regionale Ncd