Il messinese è certamente una testa dura. Non comprende, il più delle volte, un semplice messaggio e di conseguenza agisce in maniera opposta a quella corretta. Il Book Sharing di Piazza Cairoli è ormai un esempio lampante di questa teoria: innumerevoli volte i ragazzi ideatori dell'iniziativa, e le istituzioni, hanno riempito gli scaffali della libreria, depredati dei testi donati da chi realmente ci credeva. Distrutta anche la struttura originale, solo l'aiuto di tre officine creative, dei rappresentanti cittadini e degli esercizi commerciali pronti ad investire sulla cultura ha fatto ripartire l'automobile ormai in panne.
Nonostante tutto questo preambolo così travagliato, c'è chi ancora non ha compreso: lo scambio è valido, o meglio sensato, quando prendendo un libro ne viene lasciato un altro, e non una vecchia rivista, qualche opuscolo o un testo didattico appartenente a chissà quale riforma scolastica. Ecco quindi che, pochissimi giorni fa, un altro stop ha fermato il progetto: la libreria è stata nuovamente svuotata. L'indignazione ha fatto il suo giro sui social, diffondendo varie foto della struttura ormai spoglia. Alessandro Tinaglia di Reset Messina aveva prontamente dichiarato su Facebook "C'è solo una soluzione, rimetterli. Daremo subito una mano", e così è stato.
All'ora di pranzo, infatti, diversi membri del gruppo Reset, insieme a Paolo Pino e Roberto Scardino, gli studenti "pionieri" dell'iniziativa, hanno riempito gli scaffali con altri testi, lanciando un messaggio forte. "E' chiaramente una donazione che ci soddisfa,", ha spiegato Roberto, "significa che ancora c'è qualcuno che ama questo progetto e questa città, non rassegnandosi all'inciviltà". Sulla stessa linea si è espresso Paolo, dichiarando "Manifestazioni del genere ci fanno piacere, questo è un gesto molto semplice ma ancora c'è chi crede nel valore simbolico e nella potenza del messaggio che può mandare. E' anche questo un modo per veicolare la civiltà e per stimolare la città verso la cultura ed i libri, alimentando la voglia di avvicinare i messinesi al reale significato del Book Sharing".
"Abbiamo deciso all'unanimità", scrivono in una nota i componenti di Reset, "che una pregevole iniziativa come questa andasse assolutamente sostenuta. Lo abbiamo deciso, prima che come movimento politico, come cittadini messinesi stanchi di chinare la testa di fronte all'ignoranza di chi non vuole rispettare non solo le regole ma soprattutto gli altri. Oggi, quindi, alcuni componenti di reset hanno consegnato ai “costruttori” del Book Sharing alcuni libri per far ripartire immediatamente l’iniziativa. Reset invita dunque i Messina a comprendere come iniziative come il Book Sharing siano patrimonio di tutti e non solo di chi le promuove e per tale ragione vanno difese da chi vede la cultura come una minaccia. Il Book Sharing non salverà la Città dall'attuale disastro ma la sua tutela è un indicatore di una cittadinanza che ha finalmente deciso di smettere di lamentarsi e ricominciare a lottare per una Città normale, quella che due anni fa battezzammo come La Città Possibile.
Claudio Panebianco