“Volete che la frazione di Scifì si distacchi secondo le indicazioni del progetto di nuova delimitazione territoriale?”. A sciogliere il nodo saranno i cittadini elettori di Forza d’Agrò e S. Alessio che entro il prossimo autunno saranno chiamati alle urne per esprimersi sul quesito referendario. Il via libera al referendum è stato dato dall’assessore regionale alle Autonomie locali con la firma del decreto con il quale si estende la consultazione anche agli elettori di Sant'Alessio, in esecuzione della sentenza del Tar del 28 gennaio. Scifì al momento è una frazione di Forza d’Agrò, ma la sua posizione, dal punto di vista geografico, è molto più vicina a S. Alessio, paese che devono attraversare obbligatoriamente per giungere nella cittadina collinare forzese. Una decina di chilometri di distanza. Con tutti i disagi che ciò comporta nella quotidianità, a partire dallo scuolabus, giusto per fare un esempio.
L’idea del referendum affonda le radici al 2008 ed è stata promossa dal Comitato pro Scifì. Il futuro di quanti risiedono a Scifì (300 cittadini su 900) è legato adesso al referendum, che non è stato mai ben visto dal Comune forzese, nonostante i disagi di natura logistica lamentati. Adesso sarà il sindaco di S. Alessio, Rosanna Fichera, a dover indire la consultazione referendaria per lo scorporo di Scifì da Forza D'Agrò e l'aggregazione a alla cittadina del Capo.
"Ancora non è giunto nulla di ufficiale in municipio – ha dichiarato il sindaco di Forza d'Agrò, Fabio Di Cara – ma ribadisco che la posizione del Comune non cambia, sarà battaglia sino all'ultimo. Ci opporremo sino all'ultimo con ogni mezzo. Anche perché a chiedercelo sono proprio tanti cittadini di Scifì".
Carmelo Caspanello