Emergenza rifiuti. Ecco altre segnalazioni su WhatsApp, degrado ovunque

L'emergenza rifiuti è ormai una realtà con cui il messinese è costretto a convivere da settimane. La spazzatura è padrona indiscussa delle strade: grandi viali, centri periferici, arterie secondarie e traverse quasi del tutto dimenticate anche da Google Maps si sono letteralmente trasformate in un fiume in piena di immondizia.

Continuano quindi ad accumularsi, insieme ai rifiuti, le lamentele dei cittadini, che si mostrano stanchi di fronte ad una situazione che va sempre più verso un tunnel senza via d'uscita. I lettori di Tempostretto hanno deciso di denunciare la gravità del problema attraverso le foto mandate all'account WhatsApp al numero 3928954421, volendo far notare come in tempo reale la spazzatura (ed anche le stranezze) aumentino ad un ritmo vertiginoso.

Ad esempio, in Via Olimpia la mancata raccolta dei rifiuti, ferma da una settimana, ha lasciato dietro di sè una scia di sporcizia ed immondizia che ha invaso la strada. Parlando della manutenzione del verde, invece, in Via Tommaso Cannizzaro, precisamente all'angolo con Via Carlo Botta, gli alberi sono arrivati addirittura ad un'altezza tale da poter letteralmente bussare alle finestre degli abitanti della zona, impedendo loro anche solo di affacciarsi; i residenti segnalano inoltre una quantità assurda di insetti ed animali presenti. In Via Giolitti, traversa del Viale San Martino, l'ingegnosità dei messinesi continua a sorprendere: vista l'assenza di bagni pubblici, qualcuno ha ben pensato di provvedere attraverso le proprie risorse, abbandonando sotto un albero dei gabinetti, trasformati praticamente in "latrine a cielo aperto". Sono tante, inoltre, le foto che raffigurano materassi abbandonati in diverse aree della città, una mancata scerbatura e quantità importanti di rifiuti riversati per le strade della Panoramica, nella zona di Granatari, nel Viale Principe Umberto, nel Viale Annunziata ed in Via Cadorna, dove le montagne di spazzatura sono ormai attrazione fissa. Evidenziamo, poi, l'accorata segnalazione di chi è costretto a subire l'incendio dei rifiuti che si ripete anche due volte al giorno.

E' certo che il messinese, Buddace DOC protetto dalla Convenzione di Famulari e dal patto di Panna del Tedesco, ha tante cattive abitudini per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, ma sarebbe anche arrivato il momento che le Istituzioni facessero partire un segnale forte: quante altre foto su WhatsApp, "Twittate", stati su Facebook o piccioni viaggiatori (sempre che non crollino a terra per la puzza della "munnizza" prima di arrivare a destinazione) serviranno per capire che vi è il bisogno assoluto di una soluzione?

Claudio Panebianco