MESSINA – “Gli autisti soccorritori del 118 sono operatori dotati di grande professionalità”. Il servizio di emergenza urgenza continua a fare discutere. Questa volta i sindacati, nello specifico la Fp Cgil. Il segretario generale Francesco Fucile e quello provinciale, Antonio Trino, hanno ritenuto “necessario intervenire per alcune precisazioni sulle affermazioni rilasciate alla stampa dal dottor Giuseppe Briguglio”. Che, per la cronaca, è anche sindaco di Mandanici.
“E’ giusto far comprendere ai comuni cittadini – evidenziano Fucine e Trino – che gli autisti soccorritori in servizio sulle ambulanze del 118, sono delle figure professionali adeguatamente formate nel soccorso e con una pluriennale esperienza acquisita sia da percorsi formativi specifici quanto sul campo. E non possono essere etichettati come semplici barellieri senza alcun titolo. Sicuramente – chiosano i sindacalisti – non possono sostituirsi ai medici, la cui peculiarità professionale è insostituibile ma non è esatto dire che i pazienti che saranno soccorsi senza il medico saranno invalidi. Vorremmo far conoscere alla cittadinanza che gli autisti soccorritori sono abilitati oltre che alla immobilizzazione e trasporto dei pazienti, alle manovre di primo soccorso inerenti la rianimazione cardiopolmonare e all’utilizzo dei monitor multiparametrici che consentono la rilevazione dei parametri vitali”.
Per la Fp Cgil è “inaccettabile che tali operatori professionali vengano relegati ad una marginalità che non gli si addice e non far emergere l’importante ruolo del lavoro in equipe. Nessun medico può fare a meno di questi lavoratori e la buona riuscita di un soccorso passa attraverso la sinergia di ruoli, dove c’è anche un altro professionista sanitario che è l’infermiere. In conclusione, speriamo di aver chiarito alcuni aspetti alfine di non far insorgere in chi ascolta allarmismi amplificati”.
Dal canto suo, il dottor Giuseppe Briguglio ha tenuto a precisare che ritiene “gli autisti soccorritori professionalmente validi. Non vi era alcuna intenzione, da parte mia – aggiunge – di sminuire la loro professionalità. E’ ovvio che io mi riferivo al lavoro di squadra e non dei singoli componenti del team”.