E’ stata aperta al traffico in doppio senso di circolazione la carreggiata lato mare sul luogo della frana che ha colpito l’a18 all’altezza di Letojanni nella notte tra domenica e lunedì. Per la riapertura della carreggiata a monte ci vorranno invece diverse settimane. In questo modo, dovrebbero diminuire i disagi che si sono protratti per tutta la giornata di ieri. Il tratto autostradale è rimasto chiuso per diciotto ore e il traffico è stato deviato sulla Statale. Alle 22 di ieri sera la carreggiata lato mare è stata riaperta solo in direzione Catania-Messina, sino all’attuale soluzione.
La decisione – portata al tavolo del Comitato per la Viabilità della Prefettura di Messina riunitosi alle ore 9 – è scaturita dal sopralluogo effettuato (oggi tra le ore 6 e le 8) sul posto della frana a cui hanno partecipato il Presidente del Consorzio Dott. Rosario Faraci, il Direttore Generale ing. Salvatore Pirrone ed i tecnici preposti ai lavori ed alle manutenzioni. In tale incontro, considerata la assoluta necessità di garantire la sicurezza del transito all’utente, si è affrontata la modalità di sciogliere il nodo della circolazione che ha reso critica la viabilità della giornata di ieri in numerosi comuni e strade del messinese. Infine, il gruppo ha valutato le ipotesi di intervento per la eliminazione del materiale riversato copiosamente nel tracciato e, contestualmente, ha calcolato le soluzioni più adeguate per il contenimento del costone.
L’ASSESSORE CROCE HA INCONTRATO GLI AMMINISTRATORI DEL COMPRENSORIO
“Non è l’abusivismo la causa dei disastri”. Lo ha dichiarato in merito agli eventi franosi che si sono verificati nella provincia jonica l’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente Maurizio Croce che stamani, al casello autostradale di Roccalumera, ha incontrato gli amministratori del comprensorio jonico e il comitato spontaneo dei cittadini “Punto e a Capo”, prima di recarsi sul luogo della frana sull’a18. Insieme a Croce, anche il responsabile della Protezione Civile Bruno Manfré e l’on. Picciolo.
“Il nostro territorio è geomorfologicamente fragile e non è abituato ai cambiamenti climatici – ha dichiarato Croce -. Quello che si dovrebbe fare è attuare un programma di rischio idrogeologico che prenda in considerazione i cambiamenti atmosferici”.
Ma con quali soldi? “Per il settennio 2014-2020 dovrebbero essere a disposizione 7, 5 miliardi dal Fondo di Sviluppo e Coesione e alla Sicilia dovrebbe toccare almeno 1 miliardo. Ma senza progettualità non riusciamo a intervenire”, ha proseguito Croce che allo stesso tempo ha ricordato che il Cipe ha stanziato 550 milioni di euro in materia di dissesto, di cui 100 milioni per finanziare la progettazione.
Sulla frana che si è verificata sull’a18 all’altezza dell’abitato di Letojanni, Croce ha dichiarato che nei prossimi giorni, con l’aiuto della Protezione Civile, si cercherà di capire se ci sono rischi a livello geologico e idraulico. Niente barriere paramassi, perché il terreno non lo consente. La soluzione sembra essere la realizzazione di un terrazzamento. Nessuna certezza sui tempi: “Almeno 30 giorni per i procedimenti burocratici – ha concluso l’Assessore al Territorio – e dopo faremo un intervento di urgenza”.
CONFESERCENTI: “UNA TASK FORCE SUBITO AL LAVORO PER RICUCIRE LA RETE STRADALE SICILIANA”
“Le difficoltà che interessano i collegamenti viari della Sicilia, acuite dai crolli che si susseguono ultimamente senza soluzione di continuità, hanno raggiunto livelli emergenziali tali da dovere essere affrontati con misure eccezionali, anche con il ricorso all’esercito e comunque con una task force che trovi immediati rimedi”. Lo dichiara il vice presidente nazionale di Confesercenti Vittorio Messina: “Gli abitanti dell’Isola sono esasperati e non sfugge a nessuno la gravità dei disagi e delle conseguenze che si riverberano sul tessuto economico regionale proprio nel momento in cui si registrano segnali, sia pure timidi, che lasciano presagire la possibilità di una fase di ripresa”. “Le istituzioni si muovano con celerità – aggiunge Messina – per trovare le soluzioni che consentano di ridare condizioni decenti per la mobilità delle merci e delle persone senza trascurare la necessità improrogabile di interventi adeguati ad elevare il livello infrastrutturale del territorio”. “Non è questo – conclude il vicepresidente Confesercenti – il momento di fare la conta dei ritardi e delle responsabilità di chi nel tempo non ha consentito alla Sicilia di dotarsi di una rete stradale degna di questo nome. Piuttosto è l’occasione perché la classe dirigente regionale e nazionale si dimostrino all’altezza di superare un simile stato emergenziale, rispondendo così alle legittime aspettative dei cittadini e delle imprese”.
COMITATO NO FRANE, PCL, CUB, “AIUTIAMOCI NOI”: “AVVIARE LE PROCEDURE DI DECADENZA DEL CAS”
“Ancora una volta denunciamo un grave fatto, che poteva essere una strage, se la frana di ieri sull’A18 in direzione Letojanni-Sant’Alessio fosse avvenuta in ore di maggior traffico e non alle 4 del mattino! La scarsa sicurezza e manutenzione dell’A18 era già stata denunciata dall’ACU- Associazione Consumatori Uniti nel febbraio del 2011 in seguito a setti morti nei primi trentacinque giorni dell’anno! Ancor oggi restano validi quegli inquietanti interrogativi: sono state fatte accurate indagini per verificare se la quota di legge (almeno il 35% dei cospicui pedaggi!) per investimenti sulla sicurezza e manutenzione ordinaria e straordinaria sia stata o meno effettivamente utilizzata (e come?) per tali finalità? Un dispositivo di decadenza della convenzione che affidava al CAS la gestione dell’A18 era stato emanato già in anni precedenti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per incapacità gestionale nel coprire i costi di esercizio con il pedaggio incassato e fatturato. Il controllo dell’ente è di competenza regionale, ma la Regione Sicilia non è intervenuta in nessuna occasione per verificare e interrompere le situazioni strutturali di spreco, né ai tempi di Cuffaro, né con Crocetta che si limita a fare proclami. Pertanto ribadiamo che è necessario che le istituzioni competenti avviino le procedure di decadenza del CAS, quale ente concessionario che gestisce le autostrade siciliane con tutti i risvolti giuridici del caso, ma che nessuna battaglia sulla sicurezza delle autostrade e strade siciliane possa essere vinta senza un controllo e una costante partecipazione dal basso dei cittadini, dei lavoratori e delle lavoratrici pendolari e residenti in quei luoghi, che non si devono limitare a lamentarsi ma ad organizzarsi e lottare per non essere schiacciati dalle frane e dalla precarietà!”.