LETOJANNI – Non più di una trentina di persone. E due soli amministratori locali: il sindaco di Castelmola, Orlando Russo, e il vice sindaco di Letojanni, Antonio Riccobene. Ha fatto flop la manifestazione di protesta contro le lentezza dei lavori di rimozione della frana sull’A18 a Letojanni, organizzata dal meetup “Giardini Naxos in Movimento”.
Un “cappello” politico pagato forse a caro prezzo. Pochi, troppo pochi, gli utenti dell’autostrada presenti. Un numero insignificante rispetto ai 14mila iscritti che vanta il gruppo Facebook “A18 e A20 le autostrade siciliane della vergogna” che pure aveva dato la sua adesione all’evento ed era rappresentato dal suo fondatore Stefano Costantino, intervenuto sul palco.
Alla fine, le polemiche per la piazza vuota hanno preso il sopravvento rispetto alle legittime e condivisibili esigenze rappresentate dai due attivisti del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Leotta e Guglielmo Trusso. Quest’ultimo proprio oggi ha postato su Facebook un video in cui si vede una ruspa al lavoro nel cantiere dell’A18. “Mezzi a lavoro sulla frana di Letojanni oggi – ha scritto Trusso – resta la soddisfazione di avere smosso le acque nello stagno”.
Stefano Costantino, invece, non riesce a nascondere la propria amarezza: “Alla manifestazione c’era un libero palco con un libero microfono, messo a disposizione di tutti, cosa che non accade in tutte le manifestazioni. E ci tengo a sottolineare che quelli che hanno parlato non erano tutti del Movimento. L’organizzazione, sì, è stata dei 5 Stelle e allora? Con questo nessuno sta politicizzando il gruppo, i ruffiani della politica, i servi del potere, qui, fin quando ci sono io, non attecchiscono”, è stato il suo duro sfogo.
Ma cosa non ha funzionato? Probabilmente la matrice politica della manifestazione. Lo hanno evidenziato anche molti utenti commentando la scarsa partecipazione. Fosse stata organizzata direttamente dal gruppo avrebbe avuto, forse, un riscontro maggiore. E poi il focus della protesta, concentrato solo sulla frana di Letojanni e non sulla situazione generale delle autostrade A18 e A20.
A pensarci bene, la frana è sì un simbolo mediatico dell’inefficienza del Cas e dell’incapacità di dare risposte in tempi celeri da parte dell’intera classe politica siciliana, questo nessuno può negarlo, ma la chiusura della carreggiata lato monte impatta in maniera molto limitata sui tempi di percorrenza della tratta. A conti fatti, si tratta di una deviazione di pochi centinaia di metri.
I problemi delle autostrade Messina-Catania e Messina-Palermo sono molti altri e tutti li conosciamo. A partire da una pavimentazione stradale in condizioni disastrose. E come non ricordare il pasticcio-farsa della galleria di Giardini Naxos? La riapertura, nonostante i proclami, viene rimandata di mese in mese costringendo gli automobilisti a percorrere diversi chilometri con un doppio senso di marcia pericolosissimo. E ancora: guardrail non a norma, gallerie scarsamente illuminate, cura del verde effettuata solo saltuariamente e senza la necessaria programmazione, cartellonistica assente, etc.
Sono tutti temi che i fondatori di un altro gruppo Facebook, “Maxi protesta per le condizioni di A18 e A20”, porteranno in piazza venerdì 24 gennaio, alle 9.30, a Messina.
“Sarà una manifestazione civile e pacifica – spiegano gli organizzatori – in cui consegneremo un documento al prefetto e al sindaco della Città metropolitana, con il quale motiviamo la nostra protesta e chiediamo la chiusura del Cas o la modifica giuridica dello stesso, in quanto in queste condizioni non ha senso di esistere”.
L’appuntamento è per le 9.30 in piazza Unione Europea. Con l’auspicio che la partecipazione sia più ampia del precedente appuntamento.