Lo abbiamo detto ieri: una prevedibile pioggia di reazioni alla notizia dell’approvazione della mozione Idv con cui è stato sancito lo stop ai finanziamenti statali per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Un fatto “ridimensionato”, a distanza di qualche ora, dal vice-ministro Misiti e minimizzato anche dal sindaco Buzzanca, che a Tempostretto.it ha dichiarato: «Mi sembra una tempesta in un bicchiere d’acqua, non credo ci siano elementi per farci preoccupare». Insomma, come affermato dallo stesso Matteoli, nient’altro, si fa per dire, che un “incidente parlamentare”, che dà però ben la misura di un governo in cui la mano destra non sa cosa faccia la sinistra e in cui ciascuno ragiona solo ed esclusivamente per la propria sfera di competenza e non certo con una visione indirizzata ad un interesse generale.
Ieri, dunque, tante reazioni “nazionali”, oggi, invece, spazio ai rappresentanti locali. Sulla mozione dello scandalo interviene il consigliere comunale di Risorgimento Messinese Nino Carreri:«Finalmente l'insipienza e l'inconsistenza dei nostri deputati nazionali, amici del "governo amico", produce un risultato tangibile e positivo per la citta' che, sia gridato ad alta voce, non merita quello che potrebbe divenire lo scempio piu' grave di tutta la sua storia».
Non si fa attendere il commento del segretario cittadino del Pd Giuseppe Grioli. Anch’egli punta il dito contro “un amico”, che volta le spalle al momento del bisogno: «Mentre i referenti messinesi del PDL si affannano a dare rassicurazioni confidando sulle risorse delle opere compensative connesse alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, il Governo Italiano in stato confusionale esprime parere favorevole ad una mozione presentata dall’opposizione Ebbene si consuma l’ultimo atto del Governo amico dei messinesi che ha continuato ad illudere i propri referenti locali, solo loro però, perché i messinesi hanno capito da tempo che l’opera non è più realizzabile e che è arrivato il momento di definire un modello di sviluppo della città autonomo dal Ponte. Noi del Partito democratico non possiamo rallegrarci di questo stato di cose perché di fatto la nostra città è rimasta appesa all’illusione dell’opera faraonica che avrebbe risolto, secondo i suoi sostenitori, i problemi occupazionali e dello sviluppo della nostra economia asfittica. Forse adesso il sindaco potrà dire la verità sulle reali intenzioni del Governo, almeno questa triste circostanza lo toglierà dall’imbarazzo rispetto alla firma dell’accordo di programma quadro. I Messinesi ringraziano il governo amico e pretendono investimenti per risanamento e infrastrutture oggi disponibili visto l’indirizzo della Camera ed il parere del Governo stesso».
In rappresentanza della segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista, interviene anche Gianluca Pini: «Sfumate le opere compensative tanto sbandierate dal sindaco Buzzanca, sfumati i finanziamenti della comunità europea adesso sfuma anche il consenso dell'organo sovrano dello Stato italiano. Al Matteoli furioso ricordiamo candidamente che la Repubblica Italiana è ancora, per fortuna, una Repubblica parlamentare e quindi ha poco di che lamentarsi, la funzione esecutiva di ministro impone di seguire i dettami del Parlamento. Come Rifondazione Comunista esigiamo adesso che si dia il colpo di grazia a tale farsa facendo ciò che l'ex-ministro Antonio Di Pietro non fu in grado di fare, cioè sciogliere definitivamente la "Stretto di Messina S.p.A." per poter destinare le ingenti risorse ad essa destinate alla messa in sicurezza di un territorio italiano in evidente dissesto idro-geologico».
Per il segretario provinciale di Sel Salvatore Chiofalo «In pochi minuti il governo ha mandato alle ortiche tutte le promesse sfornate agli italiani, Ora secondo SEL si faccia in fretta per destinare le restanti somme, pari a un miliardo e 770 milioni, non sciupate dalla società Stretto di Messina, alla bonifica e al risanamento del territorio della Città e della provincia squarciato dalle frane e dagli smottamenti a seguito delle alluvioni degli anni scorsi. Il governo nazionale non è stato capace di rispettare gli impegni assunti con le popolazioni interessate per restituire loro un tetto e condizioni di vita dignitose. Dare risposte agli sfollati e a quanti sperano di poter ritornare alla normalità è un dovere morale ed è altrettanto urgente atteso che è trascorso, dai fatti, tanto ma tanto tempo».
Chiude la carrellata di interventi quello del Pdci ritiene doveroso bloccare gli espropri che il Comune porta avanti nonostante tutto. «Dopo L’Unione Europea anche il Governo ritiene di non dover finanziare l’opera. Ci domandiamo con quali soldi, saranno pagati gli espropriati, dice Antonio Bertuccelli, segretario provinciale del Pdci, tenuto conto che i privati non possono espropriare? L’Amministrazione Comunale intende farsi carico di eventuali danni erariali o di interventi della Corte dei Conti cui dovrà far fronte? Invitiamo gli interessati a tutelarsi affinché finiscano tali abusi».