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Frisenda: “Stagione complicata per Castanea, avanti su sociale e PalaRitiro” VIDEO

MESSINA – Il fondatore della società peloritana Castanea Basket, Filippo Frisenda, commenta la stagione vissuta dalla prima squadra in Serie B Interregionale. I ragazzi allenati da coach Baldaro hanno strappato la salvezza allo spareggio e mantenuto quindi la possibilità di giocare anche l’anno prossimo in Serie B Interregionale. “Ci siamo scontrati con una nuova formula – spiega Frisenda – che credo folle”, la stagione poi è stata complicata dalla chiusura del PalaTracuzzi a stagione in corso con i giallo-viola che hanno dovuto migrare sia per allenamenti che per le partite casalinghe, poi giocate alla Cittadella Universitaria: “Abbiamo trovato supporto e sostegno dall’Università con la presidente Bosurgi e il dottor Naccari che, in un momento di affanno e con l’intervento dell’Amministrazione, ci hanno permesso di trovare un impianto”.

Il Castanea Basket è anche gestore dell’impianto PalaRitiro dove il sogno sarebbe di poter far giocare la Serie B l’anno prossimo, i lavori procedevano da programma ma, poco più di un mese fa, qualcuno è entrato nell’impianto causando danni e rubando: “È stata una dura botta – spiega Frisenda – ma ci rialziamo. Ringraziamo chi ci è stato vicino anche se mi aspettavo un messaggio di solidarietà dalla Federazione. Purtroppo la vedo dura poter ottenere l’agibilità per la prossima stagione con i danni subiti”.

Riguardo alle altre attività della società, che “entrano nel vivo da adesso in poi”, il Castanea sarà impegnato con il Baskin e attività sportive legate al sociale. “Finora i ragazzi hanno guardato la prima squadra, ma adesso toccherà a loro diventare protagonisti sul parquet” dice Frisenda, il primo appuntamento è per sabato 25 maggio dalle ore 16 alle ore 18 (anticipato rispetto a quanto dichiarato nell’intervista video) a Villa Dante quando il Castanea Baskin durante un evento nella nuova arena giocherà con alcune rappresentative scolastiche.

Intervista a Filippo Frisenda, fondatore Castanea Basket

Lo scorso anno la promozione al PalaRitiro, quest’anno la salvezza al Polivalente della Cittadella. Che stagione è stata?
“Non è stato un anno facile. Giocavamo in una categoria sperimentale, frutto di una riforma nuova che io credo folle che porta e porterà strascichi, tralasciando pure la formula del campionato. Le società si sono ritrovate dal giocare in Sicilia a confrontarsi con realtà di tutta Italia, a noi è toccato lo spareggio contro Pescara. È stato un campionato pesante e difficile, per delle società più strutturate sicuramente i problemi sono stati di meno, per noi che siamo ragazzi che fanno questo sport per volontariato e con uno sguardo al sociale è venuto più pesante. Già le trasferte in Puglia e Campania nella seconda fase sono state difficili, chi dà le direttive deve uscire dagli uffici”.

Quest’anno non sono mancate anche le polemiche con la classe arbitrale.
“Ci si è scontrati un po’ tutti con questa impennata della categoria sperimentale, tante cose ci hanno colto impreparati e tra questi anche i direttori di gara. Ma anche nelle altre regioni abbia trovato arbitri non all’altezza. Ci vorrebbe più dialogo tra le parti, ci vorrebbe che gli uffici si riavvicinassero e anche le società facciano lo stesso, magari gli arbitri si potrebbero allenare con noi durante le amichevoli. Ripeto è stato un anno difficile per tanti e se devo essere onesto anche la partenza dei campionati giovanili, tutti insieme, non è stato facile da gestire, ma in questo l’ufficio regionale federale ci è stato vicino in ogni richiesta anche quando abbiamo subìto la chiusura del PalaTracuzzi e abbiamo trovato supporto e sostegno poi dall’Università con la presidente Bosurgi e il dottor Naccari che in un momento di affanno, con l’intervento dell’Amministrazione, ci hanno permesso di trovare un impianto dove giocare. La Cittadella ci ha regalato la salvezza e come Ritiro adesso la vediamo come una casa e posso dire che non è finita la storia con quell’impianto”.

Un gruppo che ha lottato per la salvezza, dal punto di vista del parquet che stagione è stata?
“Il percorso nostro, non conoscendo questa categoria, è stato altalenante. Inizialmente abbiamo allestito una squadra molto giovane, durante il percorso abbiamo perso atleti per scelte personali o scelte tecniche, a quel punto le difficoltà diventano insormontabili. Come società siamo corsi ai ripari ma sul mercato era difficile aggiustare. Abbiamo trovato Incitti, D’Aiello, abbiamo cambiato la squadra tre volte riuscendo a trovare poi la quadra. Durante la seconda fase, pugliese, credo che la squadra ha dimostrato di non meritare il girone playout e neanche lo spareggio salvezza, ma poi il campo ci ha dato ragione”.

Nelle ultime settimane state intensificando il baskin, altra disciplina importante per voi.
“Voglio raccontare, ora che siamo alla fine dell’anno, che la nostra società è gestione di un impianto, settori giovanili, baskin e lavorare nel sociale, oltre alla Serie B maschile e tutte queste cose le fa al massimo. Durante la settimana di Pescara, quando siamo andati in trasferta per gara1 io, da delegato regionale, e pochi che sono rimasti abbiamo ospitato l’evento Interregionale del sud Italia. Non ci siamo concentrati solo su una cosa, abbiamo diviso le forze e abbiamo vinto in entrambe le situazioni. Lavoriamo con i disabili, i migranti, gli anziani, facciamo di tutto, certo la squadra di vertice è la serie B ma trovate i nostri ragazzi della prima squadra mischiati nelle nostre tante attività. Adesso inizia il Baskin, andremo a Trapani e poi in Sardegna. Già sabato, il 25 maggio, saremo alla Villa Dante con un evento che inaugurerà il campo nel pomeriggio e che vedrà presenti anche altre realtà giovanili e squadre scolastiche. Finora i ragazzi del Baskin sono stati protagonisti tra gli spalti, ora toccherà a loro scendere in campo”.

La solita domanda che le faccio quando ci sarà l’agibilità qui al PalaRitiro per giocare la Serie B in casa vostra?
“In una precedente intervista avevo detto che se non fossimo tornati qui non si sarebbe più fatta la Serie B. Oggi dopo gli ultimi avvenimenti la vedo più difficile, perché si sono fatti lavori nell’impianto e si vedono subito. Ma siamo andati mesi indietro e dobbiamo salvaguardare quello che faremo in avanti, cerchiamo di fare lavori in ogni parte e bisogna ammettere che è un impianto lasciato per troppo tempo a se stesso. Vorrei riportare qui le partite della prima squadra al pari di tutte le altre attività che svolgiamo regolarmente, ma ad oggi non mi sento di poter mantenere quella promessa. Non mi aspettavo i fatti recenti con quei gravi danni, siamo comunque pronti a ripartire più forti di prima”.

Si riferisce ai furti con danni di qualche settimana fa, avete ricevuto solidarietà e vicinanza?
“È innegabile che il sostegno e la vicinanza dell’amministrazione c’è stato. Mi aspettavo, e non è arrivato, però un messaggio di solidarietà anche dalla federazione. Questo è un impianto cittadino che in passato ha ospitato anche attività federali. Ripeto la vicinanza da assessore e sindaco c’è sempre perché si sono resi conto subito, alla consegna dell’impianto, che l’impresa era titanica. Qua tutti mi dicono ‘o sei visionario o sei un pazzo’, però sapevamo che scegliendo Ritiro avremmo trovato questa situazione. Siamo in una zona difficile, ma siamo nati in questo impianto e abbiamo un viscerale attaccamento con esso. Dobbiamo fare in modo che gesti del genere non vincano. Come insegno ai bambini se cadi, piangi, poi però ti alzi e ricominci. Abbiamo preso una bella botta, ci siamo rialzati e ci vorrà tempo ma non molliamo. La solidarietà arriva da tante parti, ma a questa parola bisogna dare un significato anche più concreto e reale”.

Link all’intervista su YouTube