I malesseri, all’interno del gruppo 5stelle c’erano da tempo, ed una prima frattura si è avuta, nei giorni del Cambio di passo, con l’uscita dei consiglieri Serena Giannetto e Ciccio Cipolla, transitati al gruppo misto. In quell’occasione entrambi hanno sottolineato la mancanza di condivisione e di partecipazione all’interno del gruppo pentastellato. La nota di amarezza inviata alla stampa dal consigliere pentastellato Giuseppe Schepis, fa riferimento ad analoghe motivazioni. Schepis infatti ha appreso dalla stampa la nota (pubblicata anche da Tempostretto) del gruppo consiliare 5stelle che chiedeva al prefetto un intervento nei confronti del sindaco. A quanto pare i suoi colleghi si sono dimenticati di avvisare che stavano mandando, anche a suo nome, il documento.
“Sono davvero amareggiato, da Portavoce comunale e componente del Movimento 5 Stelle– scrive Schepis– di apprendere dalla stampa di una nota a firma del gruppo consiliare, quindi anche mia, all’indirizzo di Sua Eccellenza il Prefetto di Messina, della quale non conoscevo il contenuto se non dopo averlo letto sui quotidiani online locali, su internet e social network. Solo dopo un’ora dalla pubblicazione sono stato avvertito tramite messaggio dal capogruppo dell’esistenza e dell’invio della nota che, per l’ennesima volta, conferma un modus operandi, che in diverse occasioni avevo giustificato come fortuito e casuale, ma che oggi si palesa nella sua più totale volontarietà, di cui spero, gli altri colleghi di gruppo siano all’oscuro e dalla quale possano dissociarsi. Come dire sbagliare è umano, perseverare è diabolico”.
Schepis ha chiesto spiegazioni senza però trovare al momento risposte e sottolinea quindi la gravità di un simile comportamento da parte di chi contesta il mancato rispetto delle regole da parte delle istituzioni ma poi, nei fatti, è il primo a non rispettarle. “Un po’ come la storia del bue che disse “qualcosa” all’asino– prosegue- Mi vedo costretto a fare queste puntualizzazione di fronte a comportamenti poco corretti che disattendono, oltre che il rispetto dell’altrui pensiero o volontà, anche diversi articoli del Regolamento del Consiglio Comunale, dello Statuto e del Codice Etico del Movimento 5 Stelle. Ogni Portavoce ed ogni attivista dovrebbero tenere sempre a mente per perseguire lo scopo originario, cioè il bene comune. Credo e rappresento, ora e sempre, i valori del Movimento 5 Stelle con spirito cristiano e ho agito, agisco ed agirò puntualmente con coscienza sulla base di un’idea politica trasparente, innovativa e leale, nell’interesse di Messina e di tutti i messinesi”.
Un’altra frattura che rischia di diventare ancora più ampia e che comunque palesa problemi di comunicazione all’interno del gruppo. Contestare al sindaco una serie di comportamenti e poi “riproporli” in ambito ristretto, è una nota stonata che lascerà ulteriori strascichi.