Il piano di riordino sui servizi di Protezione Civile ha parlato chiaro e ha fissato date e scadenze ben precise anche riguardo le ordinanze di emergenze. Un aspetto quest’ultimo, che interessa direttamene Messina, sia sul fronte dei poteri speciali in materia di viabilità e traffico decretati con Opcm del 2007, sia in tema di dissesto con l’ormai famoso ordinanza di protezione civile, rinnovata di volta in volta, per l’alluvione del 1.ottobre 2009. Nel primo caso, la scadenza, senza possibilità di ulteriore proroga, così come previsto dal decreto, è stata il 30 settembre. Nonostante i rigidi limiti imposti dalla nuova normativa, due deputati messinesi, di opposta sponda politica, Genovese e Garofalo, hanno inoltrato due diversi documenti al governo in cui di fatto si chiede la possibilità di “estendere” ancora i poteri speciali, al fine di agevolare lo svolgimento di iter burocratico-progettuali altrimenti troppo lunghi, che finirebbero col danneggiare ulteriormente la già complessa situazione viaria di Messina (vedi piattaforma logistica Tremestieri). Sul fronte alluvione, invece, la scadenza non è ancora giunta, ma si avvicina inesorabilmente, ed è quella del prossimo 31 ottobre. A seguito della grande emergenza, come si sa, l’ex-sindaco Buzzanca, nella qualità di soggetto attuatore, ebbe il compito, sulla base di quanto previsto dall’ordinanza 3815, di costituire un apposito ufficio, suddiviso in varie “funzioni”, a cui demandare le diverse competenze. Responsabile di tale struttura, inizialmente affidata all’ex-capo di Gabinetto, Antonio Ruggeri, è stato nominata la dott.ssa Giovanna Famà, “distaccata” dall’ufficio della Sovprintendenza ai beni culturali, dal 27 ottobre del 2009.
A sollevare qualche perplessità sono però le organizzazioni sindacali. I rappresentanti delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, così come avvenuto già nel “chiacchierato” caso” della nomina della Famà come direttore della Galleria d’arte moderna e contemporanea del Palacultura, tirano nuovamente in ballo la posizione di “distacco” occupata dalla responsabile dell’ufficio del soggetto attuatore, a seguito della determina firmata dal commissario Croce, con cui viene liquidata la somma relativa all’acquisto dei buoni pasto per i rientri effettuati dalla Famà da maggio a settembre 2012, 74 in totale (più altri 25 per marzo e aprile). Nella nota dello scorso 8 ottobre allegata alla determina, si specifica che tale importo (all’incirca 530 euro), stanziato dal Comune di Messina per l’acquisto dei buoni, verrà “rimborsato” al Comune stesso, attraverso le somme accreditate all’Ufficio del commissario delegato sull’apposita contabilità speciale autorizzate con Opcm 3825 del 27 novembre 2009. E’ proprio questo l’aspetto su cui insistono i sindacati con riferimento alla differenza tra l’istituto di distacco (quello che ha determinato il trasferimento temporaneo della Famà, che percepisce buoni pasto senza essere, dunque, dipendente comunale) e quello di comando.
Prima di entrare nel merito delle richieste sindacali, ricordiamo la differenza fra i due istituti giuridici.
DISTACCO: prevale l’interesse del datore di lavoro all’esecuzione della prestazione presso l’Ente beneficiario; per cui il distaccato svolge, in via temporanea, la prestazione a vantaggio di un soggetto diverso dal datore di lavoro, ma l’originario datore di lavoro, anche durante il distacco, continua ad esercitare il potere di direzione e di coordinamento del lavoratore, così come resta tenuto ad effettuare gli adempimenti amministrativi connessi alla gestione del rapporto ed al pagamento degli obblighi contributivi.
COMANDO: attraverso l’istituto del comando, il dipendente di una amministrazione – fermo restando il rapporto di impiego con l’amministrazione di provenienza – svolge integralmente per il periodo di durata del comando l’attività lavorativa a favore dell’ente presso il quale presta servizio, che è chiamato a coprire il costo economico dell’attività. Con riferimento al personale regionale comandato presso strutture commissariali, inoltre, una recente circolare del marzo 2012, specifica che, salvo diverse disposizioni, il soggetto utilizzatore è tenuto al rimborso del trattamento economico fondamentale all’Ente di provenienza del dipendente comandato e all’erogazione al medesimo del trattamento economico accessorio.
Alla luce di tali condizioni, i sindacati che con riferimento alla posizione di distacco della Famà intendono conoscere quale sia l’interesse che sta perseguendo la Soprintendenza per il suo trasferimento presso l’ufficio Opcm, chiedono inoltre un incontro a Croce per discutere della determina dirigenziale avente ad oggetto la liquidazione dei buoni pasto di cui sopra, dell’ammontare delle somme erogate alla dott.ssa Famà come salario accessorio, prestazioni di lavoro straordinario buoni pasto, e per conoscere le unità di personale dipendenti e non, che hanno prestato la loro attività presso l’ufficio dell’Opcm.
I sindacati, infine, puntano l’attenzione sulla corresponsione di tremila euro di straordinario al personale che ha effettuato interventi per l’organizzazione della manifestazione di Vara e Gifanti. Le sigle sindacali, in particolare, chiedono di conoscere se e come sia stata effettuata la scelta del personale da impiegare per suddetti lavori, considerando, soprattutto, che, anche in questa circostanza, le decisioni sono state adottate senza aver seguito i tradizionali criteri di concertazione sindacale.