Il filo che regge le speranze dei dipendenti della Fiera di Messina e di chi vuole che l’Ente di viale della Libertà rinasca a nuova vita adesso è un più saldo . Le notizie che arrivano da Palermo sono positive e pare che il presidente della Regione, Raffaele Lombardo ,abbia accolto le richieste del commissario uscente Fabio D’Amore, riconfermato per un mese ma con la formalizzazione della nomina in stand-by da circa una settimana . Per accettare l’incarico, che comunque dovrà superare i 30 giorni concessi dall’assessore alle attività produttive Marco Venturi, il leader di Risorgimento messinese aveva dettato le sue condizioni, chiedendo prima all’esponente della giunta regionale e poi direttamente al governatore siciliano garanzie economiche e prospettive per la Fiera di Messina. Dopo qualche giorno di “riflessione”, il presidente della Regione ha sciolto le riserve , dichiarando la propria disponibilità ad intraprendere la strada della trasformazione della Fiera, con l’obiettivo di restituirla alla città e ai messinesi. Per il momento si tratta solo di buoni propositi perché per definire i dettagli dell’operazione “salva fiera” bisognerà attendere i prossimi giorni, quando D’Amore e Venturi torneranno ad incontrarsi per capire come reperire le risorse necessarie a rimpinguare le casse dell’Ente ed avviare la fase di programmazione. Uomini vicini a D’Amore fanno sapere che solo quando le promesse diventeranno fatti concreti, il commissario accetterà formalmente la proroga del suo mandato, che quindi resta ancora in sopseso.
Al di là della questione Fiera, l’apertura di Lombardo nei confronti di D’Amore è il segnale della loro vicinanza politica in un momento in cui l’Mpa perde pezzi e necessita di stampelle per non perdere l’equilibrio e cadere giù senza possibilità di rialzarsi. Quanto Risorgimento messinese potrà essere utile, in termini di voti, alla causa di Lombardo è però difficile prevederlo adesso. (Danila La Torre)