MESSINA – Nessun passo in avanti nel confronto fra Atm e sindacati: “Il dialogo prosegua in prefettura”. Passa alla seconda fase la procedura di raffreddamento e conciliazione, attivata lo scorso 5 novembre, dai sindacati Ugl, Filt Cgil, Uiltrasporti, Faisa CIsal e Orsa. Il tavolo di confronto tra Atm Spa e i rappresentanti dei lavoratori, tenutosi lo scorso 14 novembre, si è infatti concluso con esito negativo. Adesso le organizzazioni sindacali chiedono che il dialogo prosegua in prefettura e, in assenza di convocazione da parte della prefetta di Messina Cosima Di Stani, “sarà esclusivo onere di Atm Spa convocare le parti sindacali per il secondo tentativo di conciliazione che dovrà concludersi entro i termini stabiliti dalla vigente normativa in materia”, scrivono i segretari Massimiliano Parisi (Filt Cgil), Francesco Macrì (Uiltrasporti), Lillo Sturiale (Faisa Cisal), Giuseppe Giallanza (Ugl) e Giovanni Burgio (Orsa).
Le organizzazioni sindacali “non escludono la possibilità di ricorrere a forme di protesta più eclatanti fino allo sciopero che, giocoforza, ricadrebbero sull’incolpevole utenza. Un atto che diverrebbe inevitabile qualora, nonostante gli annosi tentativi posti in essere dai sindacati non si raggiunga ancora un’intesa con Atm Spa per una serena gestione dell’organizzazione del lavoro e del personale. In particolare, rimane aperta la richiesta di confronto con l’Azienda Trasporti”. In particolare, i sindacalisti scrivono di uno “scontro perenne fra i lavoratori e la direzione aziendale”. Raggiunto da Tempostretto, in occasione del prino comunicato stampa, il presidente di Atm, Giuseppe Campagna, aveva dichiarato: “Senza entrare nel merito delle questioni, che affrontiamo con la direzione aziendale e i sindacati in sede di riunione, ribadisco la nostra apertura al dialogo e al confronto, sempre. La cittadinanza sta sempre più verificando l’efficienza del nostro servizio e il nostro obiettivo è migliorare, pensando sempre all’utenza. Con i lavoratori chiariremo nelle sedi opportune”.
I sindacalisti, da parte loro, chiedono invece “l’immediata revoca di interpelli che consentano avanzamenti professionali, anche temporanei, in modo da garantire equità e pari opportunità fra i lavoratori”. E i segretari “diffidano anon procedere oltre, prima di concordare con le organizzazioni sindacali la rimodulazione degli avanzamenti di parametro attraverso un sistema selettivo credibile e trasparente, basato esclusivamente sulla meritocrazia, sulle effettive conoscenze e sulle capacità professionali valutate da apposita commissione esaminatrice paritetica”.