La vacanza in crociera, balzata in cima alle pagine di cronaca per i recenti avvenimenti che hanno coinvolto una delle più note compagnie (la “Costa”), resta comunque il viaggio che più affascina i turisti della penisola italiana. “Noi Crociere”, tour operator specializzato nel settore della vendita di crociere online, ha analizzato il flusso delle prenotazioni, che evidenziano un trend di provenienza geografica ben definito tra gli italiani che scelgono di passare le proprie vacanze nel mondo fascinoso delle navi da crociera. In primo luogo da questa analisi delle partenze emerge che il nord della Penisola è particolarmente affezionato alle navi da crociera, facendo registrare il 43% delle prenotazioni dal territorio nazionale. Soprattutto Veneto, Piemonte e Lombardia si rivelano regioni appassionate del settore. Anche i porti prediletti per la partenza del proprio viaggio da sogno si collocano nel Nord Italia, con Genova e Venezia che, insieme, raccolgono il 24% delle preferenze per salpare alla volta dell’itinerario scelto.
Al secondo posto di questa classifica di provenienza geografica dei crocieristi si piazza invece il centro Italia con il 32%, e al terzo gradino del podio il sud da cui proviene il 25% dei viaggiatori. Le regioni in cima alle liste di provenienza per queste due macroaree sono rispettivamente il Lazio e la Campania.In generale la crescita delle prenotazioni per il settore crocieristico a livello nazionale sfiora il 16% rispetto ai primi mesi del 2011.
In questo senso il trend positivo maggiore vede protagonista la Sicilia, anche grazie allo scalo su Messina inaugurato di recente da Msc che ha contribuito a far aumentare le partenze dall’Isola del 27% in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente. “I dati in nostro possesso mostrano il consolidarsi di un trend geografico già evidenziato negli anni precedenti – commenta lo staff di Noi Crociere – L’elemento per certi versi sorprendente è che, in un periodo di crisi economica e nonostante l’incidente della Costa Concordia, che poteva far pensare a una flessione dei dati relativi alle prenotazioni o quanto meno influire sulla loro distribuzione territoriale, questi sembrano non aver risentito del periodo, continuando dritti sulla loro rotta”.