Potrebbe esserci un fuori programma questa mattina in occasione della cerimonia con il Dalai Lama al Teatro Vittorio Emanuele.
Il Tribunale civile di Messina ha infatti accolto l’istanza presentata dallo studio legale Morabito-Trombetta in merito ad un decreto ingiuntivo da oltre 7 mila euro ed ha autorizzato l’Ufficiale giudiziario a procedere con il pignoramento dei beni mobili dell’Ente e dell’incasso.
Stamane pertanto l’avvocato Giuseppe Morabito si presenterà in teatro, così come l’ufficiale giudiziario, per l’applicazione del provvedimento. Le parcelle non pagate dall’Ente risalgono al 2014 e nonostante i ripetuti tentativi dello studio legale di recuperare le somme senza dover adire alle vie giudiziarie, i vertici del Teatro non hanno finora mai dato alcuna risposta, opponendosi anzi, al decreto ingiuntivo emesso dal Giudice di pace nel 2016. L’opposizione è stata rigettata e nel marzo di quest’anno il decreto ingiuntivo è diventato esecutivo ed è stato notificato anche all’Ente. Anche stavolta l’avvocato Morabito ha provato in ogni modo a trovare una soluzione pacifica, sin dallo scorso mese di luglio. Ma di fronte alla sordità dei vertici del Vittorio Emanuele, si è visto costretto, per recuperare somme dovute a fronte di varie prestazioni professionali rese oltre 3 anni fa, a richiedere l’autorizzazione al Tribunale per il pignoramento.
L’esecuzione mobiliare è conseguenza quindi di un decreto ingiuntivo di pagamento emesso dal Giudice di Pace di Messina nei confronti dell’Ente, nonché di una sentenza che lo stesso Giudice di Pace ha pronunciato sul giudizio di opposizione al decreto ingiuntivo promosso dall’Ente, confermando il decreto e condannando l’Ente al pagamento delle ulteriori spese processuali. Si è arrivati così alla somma finale di 7.017,07 euro comprensiva di spese legali e interessi.
“Per la moralità della vicenda è opportuno precisare che lo Studio Legale Morabito Trombetta è stato costretto ad avviare l’azione espropriativa a causa della condotta del debitore che si è sempre rifiutato di addivenire ad una composizione bonaria delle questioni- evidenziano i legali- Ed infatti, vani sono risultati tutti i tentativi di bonario componimento effettuati sia direttamente con il rappresentante legale dell’Ente sia con il legale dello stesso, atteso che, benchè munito dei titoli esecutivi sopra indicati, lo Studio ha manifestato anche per iscritto la piena disponibilità a valutare eventuali proposte transattive a totale definizione delle controversia”.
La scelta del 17 settembre come data per richiedere l’esecuzione del pignoramento è legata al fatto che l’evento in programma, ovvero la lectio magistralis del Dalai Lama è tale dal lasciare presupporre che vi sia la possibilità di veder interamente soddisfatto il credito (sia con gli incassi che con il pignoramento di mobili o suppellettili).
Si tratta comunque di uno tra i diversi debiti che l’Ente ha maturato nei confronti dello studio in relazione alle parcelle, dal momento che ci sono altre parcelle insolute.
Il fuori programma potrebbe però non verificarsi, dal momento che, alla luce della presenza del Premio Nobel nonché capo di stato in esilio, potrebbe essere necessaria l’autorizzazione del prefetto, ed è improbabile che la conceda.
Intanto, dal Teatro arriva la replica del presidente Luciano Fiorino: "Apprendo con rammarico da alcuni organi di stampa notizie in merito ad un presunto pignoramento presso l'Ente che presiedo e mi corre l'obbligo di precisare che al momento della mia nomina (19 giugno 2017) la vicenda giudiziaria in oggetto era già da tempo incardinata e non ho mai ricevuto comunicazione in merito. In linea di principio, il risanamento di ogni pregressa situazione debitoria dell'Ente e il soddisfacimento dei legittimi interessi dei suoi fornitori è e resterà una priorità del mio mandato".
Rosaria Brancato