FURCI SICULO – Cresce la rabbia e l’impotenza di chi è rimasto senza lavoro. Di chi non riesce più a portare il cibo al tavola perché i soldi sono finiti. E non vede ancora la luce fuori dal tunnel. “Il coronavirus sta mettendo in ginocchio tante famiglie…”, sussurrata l’assessore alla Protezione civile di Furci Francesco Moschella mentre insieme ad un operaio del Comune scarica i beni di prima necessità per rifornire il Banco alimentare. Lo scorso anno beneficiavano del servizio, voluto dal Comune, 35 famiglie. “Temo che siano raddoppiate” ci spiega Moschella. Ma per avere i dati precisi bisognerà attendere ancora qualche giorno, fino a quando a fornire i numeri ufficiali sarà l’Ufficio dei Servizi sociali.
“Saremo operativi la prossima settimana – ci dice l’assessore – dopo aver espletato l’iter burocratico che precede l’assegnazione degli alimenti. Solo in quel momento sarà possibile distribuire i viveri.
In questa fase di grave emergenza sanitaria – aggiunge – non si può sottovalutare quella economica. Che purtroppo sta interessando tanta gente che ha perso il lavoro, che lavorava alla giornata e adesso non ha più introiti. La situazione in alcune famiglie appare davvero molto delicata e da parte nostra – chiosa Moschella – faremo il possibile, come amministratori ma ancor prima come uomini, per non lasciare solo nessuno e per aiutare tutti quelli che hanno necessità. I bisognosi sono parecchi. Tanti di loro si trovano in isolamento e si rivolgono all’ente locale per avere farmaci e generi di prima necessità”.
Ma ciò che maggiormente preoccupa gli amministratori comunali è il numero, non ancora noto ai Servizi sociali, delle famiglie che stanno vivendo un grave disagio economico. “Proprio per questo motivo – sottolinea l’assessore Moschella – ci siamo attivati per richiedere più generi di prima necessità quali latte, pasta, biscotti, marmellata e così via. Oltre che ai funzionari dell’Ufficio servizi sociali – conclude l’amministratore – voglio ringraziare per il grande impegno mostrato il gruppo Scout Cngei di Furci Me2. La loro disponibilità e il loro aiuto sono stati preziosi per la comunità”.