FURCI – La panchina rossa presente sul lungomare di Furci è stata listata a lutto. Un segno di cordoglio del Centro antiviolenza “Al tuo fianco” e dell’Amministrazione del sindaco Matteo Francilia per il femminicidio di Lorena Quaranta, la giovane uccisa dal fidanzato Antonio De Pace all’alba di martedì. Il centro presieduto dall’avvocato Cettina La Torre, che opera in tutta la riviera jonica da dieci anni e proprio a Furci ha la sua sede, ha affidato ad una lunga nota la sua riflessione sull’accaduto.
“Lorena, ma può chiamarsi anche Stefania o Antonella o Maria o Federica – si legge – non avrebbe mai pensato di vivere con un uomo che sarebbe diventato il suo assassino; forse non aveva colto nel suo comportamento segnali preoccupanti di rischio per la sua personale incolumità; o forse li aveva colti e magari sottovalutati; o forse ancora, non aveva avuto il coraggio di denunciarli. Non lo sapremo mai come è andata. Sappiamo solo che la morte per lei è arrivata all’improvviso, all’alba di una giornata che avrebbe trascorso fra gli impegni di studio e di lavoro insieme al suo compagno, ripetendo abitudini che in questi tempi di coronavirus diventano riti giornalieri. E invece no, il giorno non è neppure iniziato per Lorena, uccisa barbaramente, senza quella che i giornalisti chiamano “ un movente, una causa”… Ma ci può mai essere una “causa” in un femminicidio? Un alibi o un pretesto o un “futile motivo” che lo renda comprensibile?”
“Noi abbiamo cercato di sensibilizzare le comunità in cui operiamo – il comprensorio ionico messinese – e soprattutto i giovani, andando nelle scuole e proponendo momenti di riflessione e di discussione su questa tematica; abbiamo voluto che in ogni Comune di questo territorio ci fosse un segno visibile di attenzione a questo tema da parte di tutti e lo abbiamo voluto presidiare con la “Panchina rossa”, oggi purtroppo listata a lutto sul lungomare di Furci per la morte di Lorena. Oggi più che mai siamo amareggiate e continuiamo a imparare che ci sono casi che non lanciano allarmi, casi insospettabili, che impediscono qualsiasi intervento preventivo. Lorena è una di noi, una sorella, un’amica, una figlia… E per questo diciamo: attente a non confondere la gelosia o altra manifestazione di “affetto e amore” con l’amore vero, che ti rispetta e non ti offende!”
Infine, un accorato appello rivolto alle donne: “Non abbiate paura, chiedete aiuto, chiamateci; anche in questo momento di emergenza, i centri antiviolenza sono attivi e disponibili; la rete con la Procura, le forze dell’Ordine è sempre efficiente, per attivare i necessari provvedimenti di protezione, anche con l’allontanamento del soggetto maltrattante dalla casa familiare. Troveremo il modo di starvi accanto e scongiurare atti estremi. Il nostro numero è sempre attivo! Telefona al 329.6235252. Ci troverai Al tuo fianco”.