FURCI SICULO – E’ stato segnato dalle polemiche l’avvio del servizio di mensa scolastica al Comune di Furci Siculo. Non solo perché è partito con notevole ritardo rispetto agli anni scorsi (era stato annunciato per la fine di settembre ed iniziato ai primi di dicembre), ma anche per i disagi che si stanno registrando.
I genitori chiedono chiarimenti su una serie di questioni, legate al menù ma anche alla distribuzione dei ticket per quanto riguarda le classi che non rientrano nel servizio appaltato dal Comune. Vale a dire tutte quelle della Primaria, tranne una prima classe che svolge il tempo pieno.
I rappresentanti di classe hanno redatto un documento indirizzato al sindaco Matteo Francilia, alla ditta che fornisce i pasti e, per conoscenza, alla dirigente dell’Istituto comprensivo di Roccalumera.
La scuola Primaria del Centro, per la cronaca, ha in quest’anno scolastico nuovamente la mensa scolastica dopo un lungo stop, ma solo per una classe. Si tratta di una prima a tempo pieno di 15 alunni. Il servizio comunale non è previsto per le altre classi che complessivamente annoverano 119 alunni. Questi ultimi devono pagare il prezzo intero del pasto che ammonta a 4 euro e 5 centesimi, direttamente alla ditta. Non sarà possibile portare il pasto da casa per consumarlo nel locali del plesso scolastico, così come stabilito da una circolare.
Per quanto concerne il menù, i rappresentanti hanno evidenziato una soluzione che “non stravolge quello già elaborato dal nutrizionista”, mantenendo inalterati gli alimenti indicati e le loro combinazioni, limitandosi semplicemente ad una diversa distribuzione dei pasti all’interno della stessa settimana. Il cambiamento riguarderebbe solo le giornate di mercoledì (il lunedì rimarrebbe invariato). “Ciò – dicono i genitori – non comporterebbe alcuna variazione nell’applicazione delle tabelle dietetiche approvate dall’Asp, ovvero nell’assunzione di apporti calorici e nutrizionali, che rimarrebbero invariati e non occorrerebbe pertanto l’intervento del nutrizionista”.
Nella ipotesi in cui tale richiesta non venisse accolta e si ritenesse apportare modifiche sostanziali al menù, aggiungendo o sostituendo alcuni alimenti (quali la richiesta di pizza o hamburger, o altro) i genitori chiedono “di richiamare il nutrizionista incaricato dal Comune per le dovute variazioni, sempre tenendo conto delle linee guida della Regione Sicilia”.
Nello stesso documento i rappresentanti chiedono, per quanti non rientrano nel servizio appaltato dal Comune, di “organizzare diversamente la distribuzione dei ticket, in modo da agevolare tutte le famiglie e non creare code e confusione nell’unico giorno indicato. Suddividendo la ripartizione per giorni e classi o fornendo un codice Iban per effettuare i versamenti o altra soluzione che si riterrà più opportuna”. Questo discorso, va ribadito, vale per tutte le classi della scuola Primaria tranne la prima elementare a tempo pieno (quest’ultima rientra nel servizio appaltato dal Comune per l’Infanzia e il nido e pertanto i soldi, quando si acquistano i buoni, vengono versati nel conto corrente del Comune).
Il sindaco, Matteo Francilia, ha annunciato per venerdì mattina alle 10 un incontro nell’aula consiliare del Comune con i genitori dei bambini che frequentano la scuola dell’Infanzia e la Primaria “per essere informati sulle tabelle dietetiche approvate dall’Asp di Messina”. In un post su facebook, inoltre, il sindaco Francilia ha precisato che per quanto riguarda i bambini della Primaria (tranne la prima elementare a tempo pieno) “i pagamenti non vanno fatti sul conto corrente postale intestato al Comune, ma direttamente con l’azienda di ristorazione”. La distribuzione dei buoni è già iniziata nei giorni scorsi. Non sono mancati i disagi e le polemiche. Anche attraverso i social.