FURCI – “Considerati i continui atti vandalici e il non rispetto delle regole, perché non sono stati installati sul territorio comunale impianti di videosorveglianza?”. I consiglieri Agatino Pistone, Rosaria Ucchino e Paolo Mascena ne chiedono conto e ragione al sindaco Matteo Francilia e al presidente del Consiglio comunale attraverso una interrogazione depositata ieri in municipio. In realtà alcune telecamere sono state già attivate grazie alla democrazia partecipata ma il progetto non è stato completato capillarmente. I tre esponenti di minoranza vogliono sapere come mai l’Amministrazione non abbia “presentato alla prefettura la richiesta di ammissione ai finanziamenti per sostenere gli oneri relativi all’installazione degli impianti. E ciò – sottolineano – nonostante la proroga del termine, dal 30 giusto al 15 ottobre 2020”. Pistone, Ucchino e Mascena ricordano che nel 2017 la Giunta prese atto delle indicazioni dei cittadini, tramite la democrazia partecipata e spese 16mila e 585 euro per la videosorveglianza. Il 26 maggio del 2018, il Comune firmò un patto con la prefettura al fine di raggiungere la prevenzione e il contrasto dei fenomeni criminali anche attraverso l’installazione sul territorio degli impianti di videosorveglianza. “Il regolamento comunale per la disciplina dell’argomento – chiosano i consiglieri di minoranza – è stato approvato dal Consiglio nel 2016. Le finalità riguardano la prevenzione di eventuali atti vandalici o danneggiamento di immobili, in particolare comunali. Un impianto adeguato consentirebbe altresì di vigilare sul traffico in modo da consentire immediate contromisure. E di garantire la protezione e l’incolumità delle persone nell’ambito della sicurezza e l’ordine pubblico e reprimere una serie di reati. Il tutto – concludono gli esponenti dell’opposizione – nel quadro delle competenze attribuite dalla legge ai Comuni”. Il regolamento comunale sulla videosorveglianza prevede l’installazione di telecamere in zone strategiche della cittadina jonica e spazia dal trattamento alla cessazione ed alla sicurezza dei dati. Il 18 aprile del 2019 il sindaco Matteo Francilia annunciò che l’impianto era operativo con 14 telecamere ed avrebbe consentito a regime di monitorare anche le periferie. Evidenziando che il progetto sarebbe stato completato al più presto.