Ambienti politici in fermento, a Furci Siculo. La crisi politica si è acuita al punto che i quattro assessori che compongono la Giunta (Alessandro Niosi, Saverio Palato, Raffaella Anastasi e Maria Vera Scarcella, che ricopre anche la carica di vicesindaco) hanno dichiarato di essere pronti a dimettersi. Ad aprire le “danze” erano stati nelle scorse settimane nove esponenti di maggioranza (su dieci, tranne Raluca Sandra) i quali hanno denunciato con un documento al sindaco, Sebastiano Foti, un “deficit di comunicazione”, chiedendo l’avvicendamento di più assessori nell’esecutivo. “Quello che è stato prospettato dai nove firmatari del documento – sbotta l’assessore Alessandro Niosi – è un suicidio politico, considerato che la legislatura non è nemmeno giunta al giro di boa. Tra l’altro – incalza – la proposta avanzata al sindaco non ha alcuna logica. Non è accettabile che un’intera amministrazione rimanga sulla graticola in attesa di eventi per nulla chiari”.
Gli assessori sabato pomeriggio hanno incontrato il sindaco, Sebastiano Foti, al quale hanno consegnato un documento dai toni perentori: “Sfuggono agli scriventi le motivazioni di una tanto accorata protesta – si legge testualmente – senza alcun dubbio immotivata oltreché priva di alcun fondamento. Quel che è, invece, innegabile è l’impegno su cui il sindaco e l’intera compagine politica ha potuto, sin dall’inizio, contare da parte di tutti gli assessori, che hanno messo a disposizione del gruppo, nonché di tutti i cittadini, le loro energie oltreché tutte le loro competenze tecniche e giuridiche per l’attuazione di progetti che si sono portati avanti nel rispetto della legalità e nel pieno interesse della collettività, nonostante le scarse risorse dell’Ente”. Ai quattro assessori “sfugge, inoltre, in quale modo l’avvicendamento in giunta di figure impegnate nell’Amministrazione possa divenire la panacea per un presunto difetto di comunicazione lamentato dal gruppo consiliare di maggioranza”.
I quattro assessori ritengono che a questo punto sia “indispensabile mettere un freno a questa situazione che mortifica il nostro lavoro quotidiano a contatto con i problemi dei cittadini e la dignità personale e professionale”. Al primo cittadino è stato chiesto di “farsi da tramite per un incontro chiarificatore tra la Giunta e il gruppo consiliare di maggioranza, già in più occasioni richiesto e ad oggi ancora non riscontrato, affinché il suo ruolo (il riferimento è al sindaco, ndr) non venga svilito né strumentalizzato per soddisfare appetiti di pochi e la cui conseguenza non potrà che essere il naufragio di un progetto politico in cui, senza ombra di dubbio, questa Giunta ha creduto e continua a credere”. L’assessore Niosi va oltre la nota consegnata a Foti: “Se c’è un difetto di comunicazione, di certo non è per colpa degli assessori. Non sono attaccato alla poltrona, ma è giusto – chiosa l’amministratore – che se i consiglieri hanno da dire qualcosa sulla mia persona o sul mio operato la dicano in faccia”.
Tutti gli assessori hanno diramato anche un comunicato stampa. “In più occasioni, il sindaco ha affrontato l’argomento – sottolineano – affermando pubblicamente di essere pienamente soddisfatto del lavoro dei propri assessori nonostante le scarse risorse dell’Ente. Non si comprende pertanto a quale scopo si dovrebbe modificare l’assetto dell’esecutivo, se non a causa di pressioni provenienti da alcuni soggetti che, mascherandosi dietro pseudo accordi politici e crisi artatamente provocate, tendono al raggiungimento di obiettivi certamente non indirizzati al perseguimento degli interessi della collettività. Ripetutamente è stato richiesto da noi assessori un confronto aperto con tutti i firmatari del documento che ad oggi, inspiegabilmente, non ha avuto riscontro. In conseguenza di ciò presenteremo un documento al sindaco nel quale evidenzieremo le nostre ragioni e ribadiremo l’impegno al servizio dell’intera cittadinanza nonostante la destabilizzazione interna che ha determinato l’insorgere di una situazione estremamente spiacevole e dannosa, oltre che svilimento del lavoro e delle dignità personali e professionali. Tale documento sarà reso pubblico in quanto – concludono i quattro – riteniamo giusto che ogni avvenimento politico che riguarda i furcesi debba essere portato a loro conoscenza senza sotterfugi”.
Carmelo Caspanelo