Il Comune di Furci Siculo ha dovuto sborsare ad una ditta con sede a Castel di Lucio 2mila e 500 euro per un intervento di somma urgenza inerente la bonifica, la raccolta, l’imballaggio, il trasporto e lo smaltimento di manufatti in cemento contenente amianto. Tutto materiale scaricato abusivamente sulla sponda sinistra dell’alveo torrente Savoca, all’altezza dell’abitato della popolosa frazione collinare di Calcare. Un quadretto increscioso. L’ultimo di una serie. Non è la prima volta, infatti, che cittadini senza scrupoli lasciano lastre di amianto nel perimetro urbano, anziché rivolgersi alle ditte specializzate per la rimozione e lo smaltimento così come impongono le normative vigenti. Regole di civile convivenza non rispettate a discapito dell’ambiente e delle tasche dei cittadini, considerato che alla fine le spese sono ricadute sul Comune.
Contestualmente, i cittadini chiedono agli amministratori di intervenire energicamente, aumentando i controlli lungo il perimetro urbano. E non solo. Al Comune viene anche chiesto di avviare le procedure per il censimento e la manutenzione dell’amianto nel perimetro urbano, come sta facendo già l’Amministrazione di S. Teresa di Riva. Dove lo scorso novembre il vicesindaco, Nino Famulari, ha firmato un avviso di indirizzo rivolto a tutti i residenti, facendo seguito ad una nota della presidenza del dipartimento generale della protezione civile legato alle “norme per la tutela della salute e del territorio”. Al Comune è stato chiesto di comunicare l’esistenza di siti in cui si registra presenza di eternit.
Tutti i soggetti pubblici e privati proprietari di edifici, impianti, mezzi di trasporto, manufatti e materiali con presenza di amianto, sono obbligati a darne comunicazione all’Arpa territorialmente competente, indicando tutti i dati. All’avviso è stata allegata una scheda di auto notifica che, debitamente compilata, dovrà pervenire al Comune il quale provvederà ad inoltrarla all’Arpa di Messina e al Dipartimento di Protezione civile. Il censimento riguarda edifici scolastici (di ogni ordine e grado), uffici della pubblica amministrazione, impianti sportivi, distribuzione commerciale, teatri e sale convegni, biblioteche, luoghi di culto, edifici residenziali, industriali ed agricoli con relative pertinenze. Potrebbe essere questo monitoraggio il punto di partenza per avere contezza della presenza di amianto sul territorio comunale. E provvedere a farlo rimuovere laddove appare deteriorato e quindi dannoso per la salute dei cittadini.
Carmelo Caspanello