La crisi al Comune, scaturita dal “deficit” di Comunicazione tra Consiglio e Giunta (denunciata da 9 consiglieri di maggioranza su 10 in un documento inviato al sindaco), non sarà risolta in tempi brevi. “Non ci saranno immediati avvicendamenti di assessori”, taglia corto il primo cittadino, Sebastiano Foti. Ed aggiunge: “Ogni decisione affrettata potrebbe rivelarsi dannosa”. Il sindaco tiene comunque ad evidenziare che “se c’è una richiesta così forte come quella contenuta nel documento che mi è stato inviato da nove consiglieri, va assolutamente presa in considerazione. Ne sto tenendo conto, ma non posso fare scelte azzardate”. Dalle indiscrezioni trapelate, Foti potrebbe prendersi anche due mesi di tempo.
Lo zoccolo duro dei nove esponenti di maggioranza ha invitato il sindaco ad “utilizzare tutti gli strumenti necessari, non ultimo l’avvicendamento di figure impegnate nell’Amministrazione, al fine di rendere più incisiva l’azione amministrativa attraverso un rilancio della dialettica nei rapporti fra chi amministra e chi ha il dovere di indirizzare e controllare tale azione, nel rispetto dei ruoli e con obiettivo comune il benessere dei cittadini”. Evidente la proposta di cambiare alcuni assessori. Nello specifico due. L’istanza ha fatto scatenare in paese il toto assessori e tutti si chiedono chi dovrà cedere il posto in Giunta e chi dovrà sostituirli.
Sulle new entry le idee sembrano chiare: i nuovi assessori dovrebbero essere Concetto Ralli e Giovanni Curcuruto, destinati a rimanere anche in Consiglio, come previsto dalla normativa vigente. Anche perché scorrendo la lista che ha partecipato alle elezioni, un anno e mezzo addietro, è rimasto un solo “escluso”, che può surrogare uno solo dei due membri che dovrebbero diventare assessori. Più complesso il discorso che riguarda invece chi deve lasciare la Giunta. Gli assessori sono quattro. Il vicesindaco Maria Vera Moschella (la più votata dell’intero comprensorio) è “intoccabile”. Rimangono Alessandro Niosi, Saverio Palato e Raffaella Anastasi. Quest’ultima, per equilibri politici interni, potrebbe essere la prima ad andar via. Resta il ballottaggio tra Niosi e Palato. Quest’ultimo è perentorio: “Di certo – sbotta – non me ne vado perché lo dicono i consiglieri. Rispondo al sindaco ed è lui che dovrà prendere ogni decisione. Comunque molte cose non tornano dal punto di vista politico. Non riesco a comprendere – incalza Palato – la presa di posizione dei nove esponenti di maggioranza che hanno sottoscritto il documento. Qual è la strategia?”.
Cosa accadrà nei prossimi giorni è difficile stabilirlo. Il sindaco continua a dialogare con i consiglieri e con il presidente dell’Assemblea, Gianluca Di Bella. Una cosa appare comunque evidente: gli equilibri in seno al gruppo che amministra il paese sembrano ormai… saltati.
Carmelo Caspanello