FURCI SICULO festeggia il suo centesimo compleanno. E’ trascorso un secolo da quando il re Vittorio Emanuele III firmò il regio decreto che regalò alla cittadina jonica l’autonomia da S. Teresa di Riva.
Per il prossimo 20 luglio, data in cui venne siglato l’atto, sarà convocata una seduta straordinaria del Consiglio comunale che si terrà nell’anfiteatro della Villa comunale “Furci Verde”. In quel luogo si giungerà in corteo. Si partirà alle 19 dal palazzo municipale. E’ prevista la presenza del presidente della Regione, Nello Musumeci, del prefetto, del questore e del sottosegretario all’Interno, Stefano Candiani. E’ stato invitato anche l’arcivescovo. Alla seduta parteciperanno i sindaci che si sono succeduti alla guida del paese. Il corteo sarà accompagnato dalla banda musicale.
La seduta straordinaria del civico consesso rappresenterà solo l’inizio del festeggiamenti che si concluderanno l’8 marzo del 2023, anno in cui si celebrerà il centesimo anniversario del primo Consiglio comunale.
Le iniziative in programma sono state presentate questa mattina in municipio nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il sindaco, Matteo Francilia, la consigliera delegata alla Cultura, Rosanna Garufi e l’assessore agli spettacoli, Giovanni Catania.
Il 27 luglio l’attenzione si soffermerà sulla figura di Giuseppe Trischitta Mangiò, lessicografo di Furci Siculo, autore di un dizionario siculo-italiano custodito all’Università di Catania.
Si proseguirà l’8 agosto con la presentazione di un volume dello scrittore locale Franco Maccarrone (“Furci Siculo un secolo di storia-cento anni di autonomia”). In quello stesso giorno è previsto un omaggio a tutti i furcesi che si sono distinti i svariati campi che spaziano dalla medicina, alla cultura, dallo sport alle professioni, alcuni dei quali risiedono fuori regione o all’estero.
Nel corso della conferenza stampa è stato svelato il logo del Centenario ed è stato annunciato che le manifestazioni saranno accompagnate dell’inno di Furci, scritto per il centenario da musicisti locali su un testo del professore Vittorio Gregorio.