«Era l’11 gennaio del 2017 quando in conferenza stampa dichiaravo che andava bloccato l’iter per la nomina del nuovo direttore generale Amam, Claudio Cipollini, perché non aveva i requisiti previsti dal bando. Questa nomina rappresentava una forzatura, ma l’amministrazione ha proseguito imperterrita. Solo qualche mese dopo la Procura ha aperto un fascicolo (VEDI QUI): non avevo torto a chiedere chiarezza sul fatto che Cipollini era stato direttore di Rete Camere, società che aveva meno di 50 dipendenti, mentre il bando richiedeva minimo 70. Oggi scopriamo che non è stata l’unica stranezza nel rapporto tra l’Amam e il manager». A dirlo è l’ex consigliere comunale Daniele Zuccarello che oggi, da presidente del movimento Missione Messina, rispolvera la vicenda che un anno fa aveva posto sotto la lente di ingrandimento (VEDI QUI).
«Oggi scopriamo che nonostante lo statuto dell’Amam richiedesse un impegno esclusivo e full time con il direttore generale, l’ex presidente Leonardo Termini firmò la deroga al divieto, autorizzando Cipollini ad avere anche un altro incarico. Da mesi quindi il dottor Cipollini ha due poltrone ed anche due impegni gravosi, ma ben retribuiti. All’epoca, come spesso accadeva, sono stato accusato dalla vecchia amministrazione di dire falsità (VEDI QUI), ho anche subito delle forti pressioni, mi è stato anche risposto: “Cipollini non si tocca”. E’ chiaro che la figura di Cipollini faceva comodo a qualcuno, gli incarichi esterni ne sono prova, così come gli affidamenti esterni alle ditte» continua Zuccarello.
L’affondo nei confronti del manager romano non finisce qui: «Apprendo che Cipollini ha deciso di lasciare l’incarico, dice che lo fa con rammarico, e comprendo anche il perché. Stando a quanto scrive lui ha fatto in 20 mesi più di Superman in un paio di film, ma allora perché l’erogazione idrica è ancora in condizioni vergognose? Si chiede se ci sia stata qualche talpa a dare notizia sul suo doppio incarico, ma è sotto gli occhi di tutti lo stato del servizio ed è diritto dei cittadini messinesi, ai quali deve lo stipendio, sapere se lui opera in via esclusiva e col massimo impegno o meno».
Zuccarello però si dichiara stupito anche dalledichiarazioni del nuovo presidente dell’Amam, Salvatore Puccio che, nel ringraziare Cipollini evidenzia una situazione ancora critica. «Se è ancora critica, perché gli è stata riconosciuta anche l’indennità di risultato? L’Amam ha bisogno di un manager a tempo pieno ed invito l’attuale amministrazione De Luca e l’attuale Cda a non ripetere gli errori dell’ex presidente Termini, che autorizzando la deroga ha messo i futuri amministratori dell’Amam nella condizione di subire una condizione di minor funzionalità e presenza del Direttore Generale. Se Cipollini ha deciso di lasciare il suo posto a Messina, faccia in modo che l’azienda non abbia ripercussioni derivanti dal doppio incarico né economiche né organizzative».