Scricchiolii dentro Forza Italia e nel centrodestra. Mentre tiene banco la rottura tra Gianfranco Miccichè e il presidente Renato Schifani, Gaetano Galvagno (Fratelli d’Italia) viene eletto presidente dell’Assemblea regionale siciliana con 43 voti. Nonostante la scheda bianca di quattro parlamentari in area Micciché, il consenso ha superato l’ambito della maggioranza. E scatta il sospetto che gli otto deputati di Sud Chiama Nord e Sicilia Vera, guidati da Cateno De Luca, abbiano votato per Galvagno, nonostante l’annuncio della scheda bianca. Dopo una prima votazione a vuoto, Galvagno succede dunque allo stesso Miccichè, nella seconda votazione, e i nodi politici sono tutti da verificare.
Ora per il presidente della Regione si apre una nuova fase con la nomina imminente degli assessori.
Ma le truppe di De Luca hanno votato per Galvagno? Un sospetto smentito dal coordinatore dei gruppi parlamentari Sicilia Vera e Sud chiama Nord, Danilo Lo Giudice: “Prendiamo atto che alla seconda votazione per l’elezione del presidente dell’Assemblea regionale siciliana la maggioranza si è ricompattata. Noi coerentemente e correttamente siamo stati gli unici a dichiarare anzitempo come avremmo votato sia in occasione della prima che della seconda votazione. Alla prima votazione ci siamo astenuti facendolo formalmente rilevare e alla seconda abbiamo votato scheda bianca. Ci è stato chiesto insistentemente da più fronti di non votare scheda bianca alla seconda chiamata, evidentemente per rinviare a ulteriore votazione l’eventuale elezione del candidato della maggioranza. Il nostro netto rifiuto comunicato anche da Cateno De Luca a Gianfranco Miccichè in una breve riunione intercorsa presso la torre Pisana tra la prima e la seconda votazione ha evidentemente costretto la maggioranza a ricompattarsi”.
Aggiunge Lo Giudice: “Sono sicuro che il mio fraterno amico Gaetano Galvagno di questo ovviamente ci ringrazierà. Abbiamo probabilmente evitato che si creassero le condizioni per le classiche imboscate d’aula finalizzate a far alzare il prezzo in trattative alle quali noi abbiamo dichiarato anzitempo di non essere interessati. Così come ha ribadito stamattina De Luca agli organi di stampa, se Gianfranco Miccichè avesse dimostrato coraggio con un atto formale lo avremmo sostenuto. Al presidente Galvagno formuliamo i nostri migliori auguri di un proficuo lavoro”.
Per il segretario regionale del Partito democratico Anthony Barbagallo, invece, i parlamentari di De Luca hanno votato a favore: “Tanti auguri al neo presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, il più giovane della storia del Parlamento più antico d’europa. Ma non possiamo non notare come l’elezione di oggi è arrivata grazie al soccorso messinese, mentre a sala d’Ercole la maggioranza di centrodestra è naufragata alla prima prova d’aula”.
“La prossima settimana nel corso delle votazioni dell’ufficio di presidenza – insiste Barbagallo – i siciliani vedranno pure il prezzo dell’accordo: la vice presidenza dell’Ars con cui la maggioranza ricambierà il favore. È una vergogna che tradisce il voto dei siciliani – conclude – che hanno votato Cateno De Luca in opposizione del centrodestra e invece da oggi lo trovano fedele alleato”.
Il Movimento Cinquestelle aveva annunciato di votare scheda bianca e ogni deputato del Pd, come opposizione, ha votato per sé stesso.
Lo Giudice replica così al segretario regionale e deputato Pd: “Comprendo il nervosismo dell’onorevole Anthony Barbagallo, che ha registrato l’ennesimo fallimento del suo ruolo politico, dopo la sonora sconfitta elettorale, per non aver potuto far cuocere a fuoco lento una maggioranza apparentemente spaccata. Non abbiamo accolto anche l’invito di Barbagallo di votare in modo difforme da come avevamo già deciso nell’ambito dei nostri due gruppi parlamentari. Non ci sono dubbi che la nostra presa di posizione di essere conseguenziali e coerenti a quanto dichiarato pubblicamente non ha consentito al segretario del Pd Barbagallo di intavolare una trattativa al rialzo. Se ne faccia una ragione: con noi in Parlamento la musica è cambiata sia per la maggioranza che per la finta opposizione. Forse per la prima volta nella storia del Parlamento siciliano è mancata la notte dei lunghi coltelli E anche di questo l’on. Barbagallo se ne dovrà fare una ragione”.
A sua volta, così si esprime il deputato regionale Antonio De Luca, del Movimento Cinquestelle: “Ovviamente noi del Movimento 5 Stelle non lo abbiamo votato (mentre chi fingeva di essere un oppositore del governo Schifani lo ha sostenuto per benino). Al nuovo presidente Galvagno auguro un proficuo e sereno lavoro: da parte nostra avrà una opposizione chiara, senza sconti e come sempre non faremo mancare le proposte per migliorare la vita dei siciliani”.
Ecco il commento del gruppo della Lega: “L’elezione del presidente dell’Ars con un ampio consenso ben oltre i quaranta voti su cui può contare la maggioranza dimostra che la designazione di Gaetano Galvagno ha avuto anche l’apprezzamento di alcuni deputati di minoranza. Al neo presidente dell’Ars i nostri migliori auguri di buon lavoro. Ora la legislatura può partire pienamente e il presidente della Regione Renato Schifani potrà nominare gli assessori. Siamo pronti a garantire l’impegno della Lega per realizzare il programma di governo che i cittadini siciliani hanno scelto con il voto,”. Lo affermano i deputati regionali leghisti Marianna Caronia, Vincenzo Figuccia, Pippo Laccoto, Luca Sammartino e Mimmo Turano.