Se Messina è rimasta fuori dai 7 miliardi del Piano per il sud la colpa non è certo dei deputati ma della giunta Accorinti che non ha presentato i progetti.
A replicare all’unisono ed a spron battuto alle dichiarazioni di Accorinti, a proposito del fatto che Messina non rientra tra le 7 città metropolitane del sud che potranno usufruire dei fondi, primi fra tutti i 7 miliardi del 2016, sono i deputati Ncd Enzo Garofalo, Bruno Mancuso e Nino Germanà.
“Sconcertati siamo noi!- si legge nella nota- La deputazione alla quale Accorinti si appella è l'unica che davvero si occupa delle criticità della città di Messina. Lui ci chiede di farci carico del problema? Noi facciamo esattamente questo di giorno in giorno e lo dimostra il fatto che il Governo è stato chiamato in causa da noi e non da lui che, in primis, non ha ritenuto di coinvolgere neppure la deputazione per fronteggiare l'emergenza in corso. Se i fondi a Messina non arrivano è perché, a dispetto di quanto l' amministratore afferma, non sono pervenuti progetti. Non diciamo che Accorinti menta ma solo che, probabilmente, come accade quasi sempre, semplicemente potrebbe non avere la più pallida idea di quello che orbita attorno alla città, ignora quel che riguarda Messina. Del resto ha dimostrato mille volte di avere l'attenzione rivolta a tutto fuorché alle esigenze del territorio. Questo va aldilà delle competenze, riguarda la responsabilità".
In sostanza i deputati del Nuovo centro destra rispediscono al mittente le accuse di non aver fatto nulla a Roma per questa vicenda e si tolgono anche il sassolino dalla scarpa a proposito di quanto accaduto nei giorni scorsi per l’emergenza acqua, con l’amministrazione che non ha interpellato la deputazione e con Garofalo e Germanà che hanno contattato il governo di propria iniziativa. Se Messina è fuori dai fondi è semplicemente perché non ha presentato i progetti,compito che spetta all’amministrazione.
A proposito del Masterplan il deputato Pd Tommaso Currò ha contattato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti per sollecitare il governo a rivedere la questione : Si tratta di un fatto inaudito ma vogliamo salvare questa risorse e insieme al nostro gruppo, di concerto con il sottosegretario on. Faraone, chiederemo al ministero dell’Economia di riconsiderare la decisione di escludere Messina dalla ripartizione dei fondi. Questa città non può essere marginalizzata, condannata a convivere con l’emergenza, ma ha tutto il diritto di fruire di quelle opportunità che in termini di programmazione e di sviluppo hanno le altre metropoli siciliane. Quanto sta avvenendo nel settore idrico è la dimostrazione della necessità di una giusta attenzione da parte del governo centrale”.
Come in tutte le cose che riguardano Messina saremo adesso costretti a “mettere una toppa” ed a rincorrere un diritto.
"Ancora una volta la Sicilia si ritrova a pagare un prezzo di un’opera di prevenzione di rischio che si è rivelata inadeguata per tutelare la popolazione”. E’ quanto dichiara Ignazio Messina, segretario nazionale dell’idv. “Oltre alla vicinanza a tutti i cittadini e alle persone che si sono adoperate per ristabilire la normalità in questi giorni – continua il leader Idv- insieme ai parlamentari dell’Idv, avevamo predisposto la richiesta ufficiale al Ministro Galletti per chiedere di dichiarare lo stato d'emergenza per Messina. Italia dei Valori ha altresì richiesto con una interrogazione urgente a risposta scritta ai ministri competenti, il perché dell’esclusione della città Siciliana dal Masterplan del Sud. E’ una decisione che riteniamo inammissibile e offensiva – conclude Messina- per una regione e per una città in ginocchio. Non è concepibile che Messina venga condannata, prima senz’acqua e poi senza futuro”.
Rosaria Brancato