Gestione rifiuti, tra emergenza e programmazione. Da un lato ci sono ancora le tonnellate di spazzatura che ormai da settimane si accumulano giorno dopo giorno sulle strade. Dall’altro la necessità di gettare al più presto le basi per il nuovo affidamento del comparto rifiuti. Sul primo fronte le notizie avute ieri dagli uffici palermitani lasciano ben sperare che, se tutto andrà bene, la città potrebbe essere ripulita nel giro di una settimana. Praticamente naufragato il primo cronoprogramma che Messinambiente aveva approntato dopo l’ultima contestatissima ordinanza del presidente Crocetta e le promesse non mantenute sulla possibilità di portare più rifiuti in discarica delle 261,5 tonnellate fissate con l’ordinanza, ieri a Palermo è stato fatto il punto della situazione. L’assessore Daniele Ialacqua e il sindaco Renato Accorinti hanno incontrato il capo di gabinetto dell’assessore Vania Contraffatto, hanno ribadito la necessità di scaricare più del quantitativo previsto per almeno una settimana.
“Ci hanno garantito che non ci saranno più problemi e se così sarà basteranno tra i 5 e i 6 giorni per rimuovere le circa 400 tonnellate extra che si sono accumulate fuori dai cassonetti e portarle a Motta S. Anastasia. Abbiamo contestualmente contattato la società Oikos che gestisce l’impianto e anche lì è stato assunto l’impegno di non creare nuovi problemi o ritardi legati alle quantità da smaltire”.
Una trasferta dunque positiva per l’assessore Ialacqua, anche se adesso bisognerà vedere se effettivamente tutte le promesse saranno rispettate, considerato che purtroppo molto spesso in questi ultimi giorni alle parole non sono corrisposti i fatti e la città continua ad annaspare in una grave emergenza rifiuti.
Sull’altro fronte invece, quello della gestione dei servizi di igiene ambientale, a Palazzo Zanca si è rimessa in moto la macchina per dare un nuovo futuro all’assetto comunale del settore. In ballo c’è una bozza di delibera di giunta stilata dall’amministrazione Accorinti per creare una nuova società a cui affidare i servizi oggi nelle mani di una Messinambiente che al più presto deve essere messa definitivamente in liquidazione. La strada che era stata tracciata per la mini Multiservizi che avrebbe trovato casa nell’Amam oggi sembra non essere più l’unica che l’esecutivo di Palazzo Zanca conta di percorrere. Il progetto su cui si lavora da mesi e per cui sono stati prodotti diversi atti sostanziosi, dal cambio di statuto dell’Amam ad un Piano economico finanziario che ha trovato due no secchi dei Revisori dei Conti, potrebbe essere messo da parte per fare spazio ad una società totalmente nuova. A spingere l’amministrazione verso questa nuova ipotesi sono stati soprattutto i tanti dubbi e le perplessità che un mese fa, in occasione della discussione sul Piano Aro, erano stati sollevati in aula. Vista la scelta importantissima che riguarda il futuro di un settore cruciale e perennemente in crisi, i consiglieri comunali avevano a gran voce chiesto la condivisione del percorso da compiere e questo sarà l’intendimento dell’amministrazione. Una bozza di delibera di giunta su cui confrontarsi prima ancora che il documento di creazione di una nuova società approdi in aula. Le linee generali saranno le stesse già tracciate con il Piano Aro con cui l’amministrazione ha scelto la gestione in house del servizio, quindi con società totalmente controllata dal Comune. Nel frattempo il Piano economico finanziario che era stato approntato per l’Amam rifiuti è stato comunque inviato ad una società esterna per l’asseverazione, passaggio cruciale che mancava e su cui i Revisori dei Conti avevano basato i loro pareri favorevoli. Restano dunque diverse le possibilità aperte. Sarà tutto da condividere e concordare. Ma dovrà essere fatto in tempi brevi.
Francesca Stornante