Nonostante anche l’ultima rata sia ormai vicina, l’odiatissima Tares continua a far parlare di se. La tassa sui rifiuti che anche i messinesi hanno dovuto pagare per l’anno 2013 ha letteralmente concentrato su di se l’attenzione di cittadini, consiglieri comunali e amministrazione Accorinti per molti mesi, tra polemiche, proteste, infinite sedute del consiglio comunale. L’ultima rata scadrà entro il prossimo 30 giugno, poi la Tares andrà in cantina per lasciare il posto alla Tari, di cui ancora si sa poco o nulla. Ciò che è certo è che in questi mesi proprio grazie al nuovo tributo i cittadini hanno scoperto sulle proprie tasche quanto costa la gestione dei rifiuti in città e si è finalmente accesa l’attenzione sulla necessità di iniziare a fare concretamente la raccolta differenziata attraverso la quale ognuno può risparmiare sulla propria bolletta e di conseguenza risparmiare l’intera città. Non a caso uno dei temi caldi del dibattito furono gli sconti da inserire per agevolare i cittadini virtuosi. Se però per le utenze residenziali qualcosa si è mosso nella giusta direzione, probabilmente non si può dire lo stesso per le utenze commerciali. A denunciarlo è il vicepresidente del Consiglio comunale Nino Interdonato insieme ai colleghi del gruppo dei Democratici Riformisti Elvira Amata, Carlo Abbate, Santi Sorrenti, Nino Carreri e Rita La Paglia.
Interdonato ricorda che Il Consiglio Comunale ha previsto nel regolamento vigente, al fine di calmierare le tariffe Tares ed incentivare la raccolta differenziata unitamente al servizio “porta a porta”. L’articolo 21 comma 2 stabilisce che “in sede di prima applicazione per l’anno 2013 vengono introdotte le seguenti agevolazioni: – il 15% della quota variabile del tributo per le utenze che aderiscono alla raccolta porta a porta organizzata da Messinambiente”. Cosa è però successo? A chiedere chiarimenti direttamente al Sindaco Renato Accorinti è Interdonato che, spalleggiato dai colleghi consiglieri, spera di ottenere risposte ad alcuni interrogativi che riguardano proprio le attività commerciali e i rifiuti. Il vicepresidente Interdonato parte dalla certezza che l’adesione al servizio di raccolta porta a porta di numerosi esercizi commerciali è stata alta, ma spiega di aver verificato che tale servizio non è mai entrato in funzione. Dunque vuole capire quali sono le motivazioni che hanno impedito l’avvio di questo programma di raccolta differenziata che avrebbe dovuto diminuire i costi di smaltimento dei rifiuti della città e che ad oggi ha causato solo una diminuzione delle entrate.
“L’adesione al servizio comporta comunque uno sgravio di una parte del tributo al commerciante, e dunque una minore entrata nelle casse comunali, oltre a non avere riscontrato una diminuzione dei costi di smaltimento dei rifiuti, non avendo il Comune attivato il servizio per la raccolta differenziata porta a porta. I consiglieri adesso attendono risposte. Nella speranza che arrivino nel più breve tempo possibile.