“Al Comune di Barcellona si continua a vivere sempre nell'emergenza e si creano gli alibi del mancato rispetto del patto di stabilità, della spesa del personale, delle vicende che hanno interessato l'ente negli ultimi mesi”. La Cisl Funzione Pubblica scrive al sindaco e al segretario di Barcellona Pozzo di Gotto lamentando il mancato rispetto delle corrette relazioni sindacali.
Il segretario generale della Cisl Fp, Calogero Emanuele, lamenta la mancata concertazione o l’accordo con le Organizzazioni sindacali in merito alla definizione, così come da disposizione sindacale del 16 ottobre scorso, del nuovo orario di servizio e di lavoro per i dipendenti a tempo indeterminato, determinato e Lsu, che ha modificato la flessibilità oraria, definito la pausa pranzo e regolamentato la fruizione di ferie permessi e congedi.
“Purtroppo – sottolinea Calogero Emanuele – non vi è traccia di quell’inversione di tendenza rispetto alla gestione della cosa pubblica e della riorganizzazione della struttura amministrativa barcellonese annunciata dall'Amministrazione Collica nelle dichiarazioni politico-programmatiche. L’apertura è stata solo a parole ma nessun atto concreto. Abbiamo assistito solo alla proroga di affidamenti esterni, solo per alcune ditte, e alla dismissione di altri servizi che hanno lasciato a casa moltissimi lavoratori utilizzati da diversi anni nei servizi che oggi l'Amministrazione pensa di gestire in house”.
“Non si comprende – afferma Emanuele – come siano state individuate le unità da distaccare agli asili nido e qual è stato il criterio per l’integrazione oraria operata non in maniera uniforme ma a libera scelta da parte dell'Amministrazione”.
Nei quattro asili del comune di Barcellona, evidenzia la Cisl Fp, erano stati assunti lavoratori con la qualifica di assistenti da adibire a tale servizio ma, oggi, non si comprendono i motivi per cui non vengono riutilizzati per le mansioni originarie.
Non va meglio al Comune di Tortorici, dove i lavoratori si sono riuniti in assemblea sindacale per il discutere in merito al mancato pagamento degli stipendi.
“I lavoratori, ancora in attesa degli stipendi relativi ai mesi di agosto, settembre e ottobre del salario accessorio relativi agli anni dal 2008 – dichiarano Clara Crocè, Calogero Emanuele e Francesco Costanzo – hanno manifestato malumore e preoccupazione in merito alle condizioni economiche dell' Ente ma soprattutto hanno stigmatizzato l`atteggiamento assunto dal sindaco Carmelo Rizzo Nervo, il quale nega ogni ormai evidente problema”.
Secondo i sindacati “è a rischio l'economia del paese e i servizi erogati ai cittadini. Le casse del Comune sono vuote e non ci sono i soldi neanche per assicurare i servizi essenziali e manutentivi. Per non parlare della stabilizzazione del personale precario per il quale non è stato realizzato nessun atto concreto. Non è dato conoscere se il Comune abbia sforato anche per il 2011 il patto di stabilità e le cause che hanno determinato la grave crisi economica dell'Ente”.
“Non si pagano gli stipendi ai lavoratori – concludono Crocé, Emanuele e Costanzo – ma si continua a organizzare manifestazioni, quando da mesi non ci sono neanche i soldi per spedire la posta e gli unici mezzi comunali che ancora circolano sono gli scuolabus. L'assemblea dei lavoratori ha dato mandato alle organizzazioni sindacali di proclamare lo stato di agitazione e di chiedere un incontro al sindaco. Qualora non dovessimo avere risposte, coinvolgeremo il Prefetto di Messina e intraprenderemo ogni iniziativa, anche quella di chiedere ai competenti organi il commissariamento dell`ente a tutela dei dipendenti, dei precari e dei cittadini”.
E in agitazione c’è anche il personale del Parco dei Nebrodi, dopo che il dipartimento regionale dell’Ambiente ha pubblicato la delibera che prevede l’assunzione di 8 dipendenti a tempo determinato tramite il Famp, il fondo di amministrazione per il miglioramento delle prestazioni. I sindacati Sadirs e Cobas / Codir denunciano un presunto vizio di legittimità per la distrazione dei fondi. “Le fonti di finanziamento per una eventuale assunzione – scrivono – devono essere a carico di fondi propri dell’ente Parco dei Nebrodi e non a carico del Famp”.
(Ma. Ip.)