Avrebbe potuto essere una seduta di Consiglio comunale “indolore”. Ai consiglieri sarebbe bastato rispondere presente all’appello lanciato dal commissario straordinario Luigi Croce, che in occasione dell’incontro con i capigruppo, aveva sollecitato i rappresentanti del Civico Consesso a votare in tempi brevi i Regolamenti predisposti dalla giunta Buzzanca e riguardanti l’introduzione della tassa di soggiorno; l’Imu; la gestione in house della riscossione della Tarsu; e le liti pendenti. Quattro differenti regolamenti per un unico obiettivo: fare cassa, diventata una necessità impellente vista la drammatica situazione finanziaria del Comune. Tuttavia, nonostante i buoni propositi palesati al momento dell’insediamento di Croce e l’inizio di una fase nuova, quella commissariale appunto, il comportamento dei consiglieri comunali sembra essere quello di sempre.
E così ,dopo aver avviato il dibattito sul Regolamento per l a tassa di soggiorno, al momento di votare il primo emendamento è caduto il numero legale ( presenti 22 consiglieri sui 23 necessari). La seduta odierna – aggiornata di 24 ore – quindi non ha prodotto nulla, se non un siparietto che ha avuto come protagonista il presidente Pippo Previti, il quale – impegnato a parlare al cellulare -non si è accorto dell’esodo di massa dei consiglieri e della contemporanea uscita del dirigente ai Tributi Romolo Dell’Acqua, chiamato ad esprimere parere sugli emendamenti presentati alla delibera dall’Udc e dal Pd. Una volta terminata la conversazione telefonica, il numero uno dell’Ufficio di Presidenza ha cominciato a dare la parola ai consiglieri prenotati per gli interventi, che però in quel momento erano tutti assenti. A discolpa di Previti va detto che i suoi due vice, Angelo Burrascano e Pippo Trischitta, in aula fanno solo comparsate e lo aiutano poco nella conduzione dei lavori.
Ma torniamo alla delibera sul regolamento che introduce la tassa di soggiorno: «l’ amministrazione – si legge testualmente nell’atto – intende procedere alla riscossione dell’ imposta per il pernottamento in strutture ricettive anche all’aria aperta, quali campeggi, agriturismi, aree attrezzate per la sosta temporanea, B&B, case ed appartamenti per vacanze, case per ferie, esercizi di affittacamere, residence turistico alberghieri o residence, alberghi e villaggi turistici ubicati nel territorio di Messina».
In base all’articolo 3 del Regolamento, che consta complessivamente di 14 articoli, saranno esenti dal pagamento del contributo: i residenti nel territorio del Comune di Messina; i minori entro il diciottesimo anno di età; i disabili, i malati, coloro che assistono i degenti ricoverati presso strutture sanitarie; gli ospiti alloggiati presso le strutture recettive per situazioni di emergenza; gli appartenenti alle forze di Polizia ed ai Vigili del Fuoco che pernottano per esigenze di servizio; gli autisti di pullman e gli accompagnatori turistici che prestano attività di assistenza ai gruppi organizzati da agenzie di viaggio e turismo; gli studenti universitari fuori sede; i partecipanti ai progetti e scambi culturali universitari e scolastici.
L’art.13 stabilisce, invece, che «al fine di aumentare l'efficacia, l'economicità e l'efficienza dell'intervento pubblico a sostegno dello sviluppo turistico… viene istituito "il Laboratorio per lo sviluppo turistico della città di Messina", di cui faranno parte la Provincia Regionale, il Comune, l'Autorità Portuale, le principali associazioni di categoria maggiormente rappresentative». Il Laboratorio «svolgerà i seguenti compiti: o elaborazione di proposte per lo sviluppo turistico e la generale crescita economica del territorio; o consulenza agli organi di amministrazione; o il rilascio di pareri sulle proposte di intervento da parte degli organi amministrativi competenti in materia turistica, le principali associazioni di categoria maggiormente rappresentative».
Proprio su questo punto verte uno dei quattro emendamenti presentati dall’Udc, che chiede si rimandi a successiva delibera la costituzione dell’organismo.
Nell’atto esitato a giugno dalla giunta, la misura dell'imposta non viene specificata, limitandosi a sottolineare che «l'imposta di soggiorno è articolata in maniera differenziata tra le strutture ricettive in modo da tener conto delle caratteristiche e dei servizi offerti nelle medesime e del prezzi». Tuttavia, salvo cambiamenti, le tariffe dovrebbero essere quelle concordate durante le riunioni con le associazioni da categoria e l’imposta di soggiorno dovrebbe essere articolata così: due euro per gli alberghi a cinque stelle; un euro per quelli a quattro stelle; di 0,75 centesimi per quelli a tre stelle, 0,50 centesimi per gli alberghi a due stelle e tutte le strutture di categorie residuale, come ad esempio i bed&breakfast.
Fallito il primo “giro” in Consiglio comunale, domani si torna in aula e sarà sufficiente la presenza di 18 consiglieri su 45. Non solo per inserire il tesserino e far scattare il gettone di presenza, procedura in cui i consiglieri sono bravissimi, ma per rendere valida la votazione ed archiviare almeno questo regolamento in attesa di discutere anche gli altri tre. (Danila La Torre)