Va in soffitta Gettonopoli bis, la tranche di inchiesta supplementare sull'ipotesi che tutti i consiglieri comunali di Messina abbiano intascato illecitamente i gettoni di presenza per i lavori delle commissioni consiliari, anche quelli che avevano collezionato assenze sotto i 3 minuti in totale, nei due mesi di monitoraggio della Digos tra le aule di Palazzo Zanca.
Il giudice per le indagini preliminari Salvatore Mastroeni ha archiviato le ipotesi di accusa di truffa aggravata, falso e abuso d'ufficio per i 21 consiglieri: Giuseppe De Leo, Luigi Sturniolo, Giuseppe Trischitta, Elvira Amata, Claudio Cardile, Simona Contestabile, Libero Gioveni, Pietro Iannello, Antonino Interdonato, Rita La Paglia, Nina Lo Presti, Francesco Mondello, Francesco Pagano, Pierluigi Parisi, Ivana Risitano, Mario Rizzo, Antonia Russo, Giuseppe Santalco, Nora Scuderi, Donatella Sindoni, Lucy Fenech.
Motivando in 27 pagine la propria decisione, il Gip Mastroeni ha accolto la richiesta ribadita ieri dal procuratore aggiunto Vincenzo Barbaro che aveva rivendicato la non sostenibilità in giudizio del processo anche contro questi consiglieri. Era stato il gip Maria Militello a dire no alla prima richiesta di archiviazione formulata dalla Procura, fissando l'udienza camerale per tornare a confrontarsi con accusa e difese.
Domani in aula bunker, invece, riprende il processo per i consiglieri già rinviati a giudizio: si torna davanti la dottoressa Silvana Grasso – presidente della I sezione penale del Tribunale – per interrogare gli agenti della Digos che hanno svolto gli accertamenti.
Hanno difeso gli avvocati Salvatore Giannone, Alberto Gullino, Adriana La Manna, Tommaso Autru, Salvatore Silvestro, Nino Favazzo, Carmelo Picciotto, Salvatore Stroscio, Antonello Scordo, Salvatore Versaci, Gianbattista Freni, Carmelo Vinci, Colosi, Corrieri.
Alessandra Serio