Una storia di violenza che andava ormai avanti da anni tra minacce di morte, prepotenza e aggressioni, quella che ha visto come tristi protagonisti una donna rumena di 45 anni e il suo “aguzzino” compagno di 55 anni, anche lui della stessa nazionalità. Avevano convissuto insieme per ben 26 anni, con due bambini ed un passato al confine tra la Romania e la Sicilia.
Poi la separazione, il tormento di un ex che non accetta la fine di una storia, le persecuzioni, le minacce. E nemmeno la decisione della donna di lasciare Gela per cercare un posto dove lui non la potesse trovare è servita. Da marzo, infatti, la vittima si trovava a Giampilieri dove lavorava ed accudiva un anziano. Con lo stipendio riusciva a mantenere i due figli che, nel frattempo, erano stati affidati a dei parenti in Romania. Per qualche mese sembrava che, nel piccolo centro messinese, la signora fosse riuscita a ritrovare un po’ di serenità e di pace. Ma, ad agosto, l’ex convivente aveva scoperto il "nascondiglio", ed il tormento era ricominciato.
Telefonate moleste notte e giorno, minacce di morte, appostamenti, calci e pugni alle tapparelle della finestra della sua camera. E' stata solo la paura, quella per i suoi figli, a convincere infine la vittima ad alzare il telefono e chiamare il 112. Lo scorso sabato mattina, infatti, l’uomo ha nuovamente tentato di entrare in casa in preda all’ira più funesta. E’ stato allora che la 45enne ha avvertito i carabinieri. I militari dell'Arma della Stazione di Giampilieri e del Nucleo Radiomobile sono giunti immediatamente. Hanno bloccato l’uomo proprio mentre tentava di entrare, ubriaco. Portato in caserma, è stato arrestato per maltrattamenti contro familiari, atti persecutori, violazione di domicilio e danneggiamento aggravati. La condanna è giunta stamattina: 8 mesi di reclusione ed il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima. (Veronica Crocitti)