L’assessore Dafne Musolino replica a quanto dichiarato in conferenza stampa dall’associazione Messina Incentro in merito alla vicenda del Giardino delle Luce e preannuncia azioni legali.
Il 4 novembre l’associazione invia il progetto nel quale si fa riferimento ad una serie di eventi che saranno: “interamente finanziati dai privati con la compartecipazione del Comune di Messina che dovrà fornire il relativo supporto in termini di servizi, garantendo la gratuità dell’occupazione del suolo, delle tasse pubblicitarie e la fornitura di energia elettrica oltre che del palco e sedie, necessari per la realizzazione degli eventi. Vista la larga partecipazione degli anni scorsi di imprenditori locali, si è pensato di avviare una campagna di crowfounding, allo scopo di raccogliere le risorse necessarie, e donare ai messinesi un Natale indimenticabile e creare un’atmosfera coinvolgente“.
L’assessore Musolino spiega che l’Associazione dichiarava che la Manifestazione sarebbe consistita nella collocazione di una pista di pattinaggio, nell’allestimento di una casa di Babbo Natale, di un villaggio a tema natalizio con 24 casette per consentire l’esposizione dell’artigianato locale e dei prodotti enogastronimici, nella realizzazione di un Giardino delle Luci e di un’area giochi per i più piccoli.
Nel progetto non si faceva riferimento né a spettacoli a pagamento né al fatto che parte o tutti i servizi sarebbero stati eseguiti da soggetti terzi, diversi dall’Associazione.
“Sull’ assenza di biglietti di ingresso e tariffe di qualsiasi tipo- continua l’assessore Musolino– sull’assenza di appalto o forniture da parte di soggetti terzi di prestazioni e/o servizi, lo Statuto dell’Associazione che stabilisce che la Messina Incentro è un’ Associazione senza fini di lucro. Si stabilisce inoltre che l’ associazione si deve avvalere prevalentemente di prestazioni volontarie, personali e gratuite dei propri aderenti”.
E’ su queste premesse che l’amministrazione ha quindi avviato l’interlocuzione con l’Associazione, anche alla luce dell’assenza di altre proposte da parte di altri operatori. L’assessore richiedeva quindi i documenti necessari per procedere alla formalizzazione della delibera.
“In nessuno di questi documenti– ribadisce l’esponente della giunta De Luca- la Messina Incentro ha mai fatto riferimento al fatto che le maggiori attrattive della manifestazione sarebbero state affidate a soggetti terzi, estranei all’Associazione, così come è mai stato chiarito che per potere beneficiare dei servizi offerti sarebbe stato richiesto il pagamento di un biglietto di ingresso”
Nella delibera del 23 novembre in ogni caso l’amministrazione concedeva l’esenzione per il canone cosap, tranne che per le attività commerciali accessorie all’iniziativa, gestite da privati, quali giostre, attrazioni intrattenimenti vari e specificatamente: pista di pattinaggio giostrine per i più piccoli “.
Solo durante la festa dell’accensione dell’Albero l’amministrazione scopre che per entrare nel Giardino delle Luci era richiesto il pagamento di un ticket di ingresso di € 5,00 a persona.
“Sempre nella medesima serata si apprendeva che anche per visitare la Casa di Babbo Natale l’Associazione pretendeva il pagamento di un ticket di € 5,00 a persona. Chiamata a fornire le dovute spiegazioni, l’Associazione chiariva che il Giardino delle Luci era stato realizzato dalla Albalux e che il biglietto di ingresso veniva incassato dalla Messina Incentro, che però poi avrebbe dovuto girarlo alla società Albalux.”
Nelle 48 ore successive si sono susseguiti una serie di incontri tra l’assessore Musolino e i rappresentanti di Messina Incentro ed anche il sindaco ha preso parte ad uno di questi confronti.
“l’Amministrazione comunale– prosegue Musolino– ha quindi appreso dell’esistenza di un contratto di fornitura tra la Messina Incentro e la Albalux e dell’esistenza di un ticket di ingresso solo il 9 dicembre (al termine dell’incontro in Sala Giunta).
Dopo un ampio confronto, la Messina Incentro si impegnava a rispettare una serie di condizioni, come il pagamento Cosap in 3 rate, il mantenimento della attrazione II Giardino delle Luci fino al 7 gennaio 2020, il pagamento di un biglietto di ingresso dell’importo di € 2,00 a persona, con esclusione del pagamento per i bambini fino al 2° anno di età e per i soggetti disabili.
Il 10 dicembre l’assessore Musolino chiede quindi a Messina Incentro di fornire i dati relativi alle superfici occupate ma la mail ricevuta viene considerata troppo generica. Dispone così l’accertamento della Polizia Municipale per verificare i dati.
Stando all’esito del controllo la superficie effettivamente coperta dal Giardino delle luci risulta quasi il doppio di quella dichiarata dalla mail del 10 dicembre.
In sintesi stando alla nota dell’assessore Musolino solo l’8 dicembre l’amministrazione ha scoperto che esisteva un biglietto d’ingresso per il Giardino e che tra associazione ed Albalux Luminarie esisteva un contratto di fornitura d’opera. Da qui la richiesta del pagamento del canone occupazione suolo.
L’assessore sottolinea poi come l’Albalux abbia smantellato in fretta e furia il Giardino delle Luci dopo il maltempo senza però dare modo di accertare se non vi fossero altre motivazioni (altre offerte ricevuto o il paventato rischio d’incassare meno del previsto).
“Quanto dichiarato da Messina Incentro lascia la sgradevole impressione che l’Associazione avesse maturato la convinzione che il Comune si sarebbe assunto l’onere di sostenere i costi per la organizzazione della Manifestazione, mentre gli eventuali profitti sarebbero stati incassati dalla Messina Incentro. Considerata la gravità della condotta di Messina Incentro, la mancata corretta informazione sulle modalità di organizzazione, la violazione delle condizioni ratificate con il verbale del 9 dicembre in merito al mantenimento del Giardino delle Luci fino al termine della manifestazione, nonché l’assenza di qualsiasi prova in merito alla sussistenza di una causa di forza maggiore per lo smantellamento del Giardino, il Comune respinge ogni accusa. Anticipa inoltre che verrà fornita copia dell’accaduto all’autorità giudiziaria”.