La Neptunia Spa del Gruppo Franza prova a fare leva sul Consiglio comunale e spera di rientrare il gioco per la realizzazione del secondo palazzo di giustizia. Con una nota di quattro pagine, recapitata a ciascuno dei 45 consiglieri, l’amministratore delegato Vincenzo Franza lancia una sorta di appello ai rappresentanti del Civico Consesso, chiamato ad esprimersi sulla proposta di delibera, firmata dal commissario straordinario Luigi Croce, che prevede la ratifica dell’aggiudicazione della gara alla Gmc per l’immobile di via Bonino (vedi correlato).
Vista la sentenza del Cga – che nell’ottobre 2011 ha accolto il ricorso dell’Arcidiocesi di Messina (terza classificata, precedutaproprio dalla Neptunia) e stabilito che a ratificare l’aggiudicazione della gara deve essere il Consiglio comunale e non la giunta municipale – nelle settimane scorse il reggente di palazzo Zanca non ha potuto fare altro che revocare , in autotutela, il provvedimento della giunta municipale del 9 settembre 2009, relativo al procedimento di acquisto dell'immobile da destinare al secondo palazzo di giustizia, e successivamente, demandare la decisione all’organo consiliare.
Tuttavia, il Gruppo Franza chiede espressamente al Consiglio comunale di non approvare l’atto deliberativo firmato dal commissario Croce, almeno non prima di «procedere ad un autonomo e attento esame degli atti del procedimento, con particolare riferimento ai criteri di valutazione e relativa applicazione della graduatoria».
Sentenza del Cga alla mano, Vincenzo Franza ricorda che la procedura è risultata affetta da «diffuse e plurime illegittimità» e, pertanto, invita i consiglieri comunali a non limitarsi a ratificare (deliberando solo in riferimento al provvedimento di aggiudicazione) ma di approfondire adeguatamente la vicenda.
Deciso a perorare al meglio la propria causa, il più grande dei fratelli Franza chiede inoltre ai rappresentanti comunali di essere ascoltato in commissione o in Consiglio comunale «per meglio rappresentare e chiarire le esatte circostanze di questa complessa vicenda» . I consiglieri comunali si mostreranno sensibili all’appello dei Franza? Vedremo.
Intanto, quel che è certo è che anche la realizzazione del secondo palazzo di giustizia racconta una storia tipicamente messinese, con intoppi , ritardi e quel finanziamento ministeriale di 13 milioni di euro ancora inutilizzato. (Danila La Torre)