A palazzo Zanca è stato caos totale per tutta la mattinata per la duplice protesta messa in atto dagli impiegati comunale e dai lavoratori Atm . Nella prima parte della mattina , nei corridoi che conducono alla stanza del sindaco Giuseppe Buzzanca, è andata in scena la "rivolta" dei dipendenti comunali, che come i lavoratori della società speciale reclamano lo stipendio. Abbandonate le scrivanie, gli impiegati Comune si sono riuniti davanti al salone della Bandiere esponendo bandiere sindacali, striscioni e slogan. Uno su tutti: " lo stipendio è un diritto". Intorno alle 11, una delegazione è stata ricevuta dal primo cittadino, che ha assicurato il pagamento degli stipendi entro domani, non negando tuttavia che nei prossimi mesi potranno sorgere complicazioni e per questo sarà necessaria una contrattazione con i sindacati.
Terminata la riunione con il personale interno , Buzzanca ha ricevuto i lavoratori Atm, che hanno trascorso la notte dentro l’aula consiliare di palazzo Zanca per far sentire forte il loro grido di protesta. L’occupazione dell’aula era iniziata ieri pomeriggio, dopo una mattinata turbolenta davanti ai cancelli principali del Comune ed un incontro con l’assessore alla mobilità Melino Capone ed il commissario straordinario dell’Atm, Santi Alligo. Trascorsa qualche ora all’interno dell’aula in cui si riunisce il Consiglio comunale, i dipendenti Atm avevano, poi, lasciato il posto ai consiglieri comunali per il regolare svolgimento della seduta del Civico consesso , chiamato ancora a discutere sulla drammatica situazione finanziaria dell’ente. Terminati i lavori, i dipendenti dell’azienda di trasporto pubblico locale si sono “riappropriati” dell’aula, dove -come detto- hanno pernottato.
Durante i lavori di ieri sera, il Consiglio ha anche approvato unitariamente un ordine del giorno, firmato dal presidente Previti e da tutti i capigruppo, con il quale “è stato rilevato il grave disagio dei lavoratori dell'Azienda Trasporti Municipalizzata e delle loro famiglie, che da alcuni mesi non percepiscono lo stipendio, anche in considerazione delle gravi difficoltà finanziarie in cui versa l'ente”. Nel documento viene espressa inoltre “piena solidarietà ai lavoratori, auspicando che l'amministrazione e l'azienda attivino tutte le misure necessarie per la corresponsione di quanto dovuto, avviando le ulteriori iniziative affinché ciò non debba più ripetersi”.
La riunione Atm è in corso, ma filtrano le prime notizie su una proposta avanzata dal sindaco Buzzanca: il Comune metterebbe sul piatto 1 milione di euro ma senza versare i contributi, pagando così sia dicembre che gennaio. Buzzanca ha chiarito che l’Atm avanza dalla Regione 9 milioni 124 mila euro (arretrati del Tram dal 2003 al 2009) più 4 milioni 500 mila euro (contributi del contratto di trasporto pubblico erogato dallo Stato per gli anni 2010 e 2011). Un totale di 13 milioni 624 mila euro. A sua volta la Regione avanza dall’Atm 3 milioni (differenza dei km relativi al 2008) ma il Comune trattiene all’Atm 2 milioni 600 mila euro per somme anticipate durante il blocco del servizio dei 15 giorni. Per cui il trasferimento del Comune all’Atm, a conti fatti, non sarebbe più di 16 milioni ma di poco più di 13. La proposta di Buzzanca sarebbe stata aggiudicata approssimativa dai sindacati, perché non ci sono certezze né su quando verrà pagato di preciso il primo stipendio né, soprattutto, sul mese prossimo, quando il contributo statale non ci sarà e l’Atm resterà solo con il 1 milione e 100 mila euro del dodicesimo di bilancio comunale. Una somma assolutamente insufficiente per far fronte ai pignoramenti, ai ratei per le transazioni, ai costi fissi normali ed al taglio del 20% dei trasferimenti regionali per i trasporti. In sostanza, coi pochi soldi che ci sono si pagano i debiti ma non gli stipendi. I sindacati, da parte loro, chiedono almeno due mensilità in tempi certi. La soluzione individuata, dunque, sarebbe quella di ottenere dalla Q8, che fornisce il carburante, il rinvio la pretesa del rateo di 440 mila in modo da cercare di raggiungere la somma di 1 milione per lo stipendio di gennaio, attraverso il rinvio anche dei 260 del mutuo di via La Farina e i 400 mila che mette il Comune. L’accordo, alla fine, giunto intorno alle 14.00 prevede tra martedì e mercoledì lo stipendio di dicembre, venerdì il 95% di quello di gennaio, ma senza contributi. Un accordo evidentemente temporaneo, che si basa sul mancato pagamento dei contributi e sul rinvio di rate che comunque dovranno essere pagate. Fondamenta troppo precarie perché ci si possa costruire sopra un palazzo stabile.
NELLA FOTO LA PROTESTA DEI DIPENDENTI COMUNALI