FIUMEDINISI. “Cateno libero”. A scandirlo sono gli “scatenati” fan del neo eletto deputato regionale De Luca finito ai domiciliari all’indomani della tornata elettorale dello scorso 5 novembre per una presunta evasione fiscale da oltre un milione e mezzo di euro (al centro dell’inchiesta la Fenapi, federazione nazionale autonoma piccoli imprenditori). Sono poco meno di un centinaio. Si danno appuntamento all’ingresso del paese, di sera. Da li si dirigono in pellegrinaggio sotto l’abitazione in cui Cateno si trova ai domiciliari. Si affaccia al balcone in vestaglia, sopra un pigiama azzurro, per ringraziarli, intonando il Padre Nostro. Applausi e cori. E’ l’epilogo di una giornata frenetica per De Luca, assolto dalle accuse di speculazione edilizia quando era sindaco di Fiumedinisi.
Nessun abuso d’ufficio perché “il fatto non sussiste” e prescrizione per il falso. De Luca ringrazia via facebook e carica i suoi: “Andiamo avanti senza se e senza ma”. Poi lascia i supporter “perché – spiega – stanno arrivando i mei difensori, gli avvocati Taormina e Micalizzi per passare con me la nottata sulle carte che riguardano l'interrogatorio di domani mattina (oggi per chi legge, ndr) finalizzato alla revoca degli arresti domiciliari in cui mi trovo”. Cena con focaccia e panna cotta e poi immersione tra le carte in vista di un’altra giornata da trascorrere in Tribunale. Questa volta per un’altra storia. Quella che pochi giorni fa lo ha portato alla ribalta delle cronache nazionali.