cronaca

Giostra: botti, musica e lacrime all’addio a Michele Lanfranchi FOTO

Messina – È un cordone di fratelli e sorelle in maglietta bianca con la sua foto, le mani intrecciate e le braccia strette intorno alle spalle per sostenersi, quello che accompagna Michele Lanfranchi da San Matteo al Gran Camposanto, nel suo ultimo viaggio. Tanti i ragazzi e le ragazze amiche del 19enne che si sono voluti stringere intorno la famiglia e al feretro bianco, stamane, all’uscita da casa della madre, dietro la chiesa di San Matteo.

Tra botti e musica, per qualche minuto una folla commossa si è fermata prima che la bara immacolata e “griffata” venisse issata sull’auto, sotto lo striscione con le foto del 19enne. Il corteo ha poi attraversato la città fino al Cimitero centrale dove, dopo nuovi fuochi d’artificio all’arrivo dell’auto, il pastore della chiesa evangelica di viale Regina Margherita ha officiato un saluto di benedizione, prima della sepoltura, mentre la madre del giovane si stringeva al compagno e al fratello del ragazzo. “Michele non era un predicatore, ma oggi predica, per tutti noi. Questo è il suo messaggio, se pur il suo ultimo messaggio: ci dice che la vita è imprevedibile, e va vissuta nel nome di Dio”, ha detto padre Ercole Mostacchio.

I ragazzi di San Matteo hanno accompagnato la macchina col feretro su decine di scooter, bloccando per qualche minuto il traffico di Provinciale.