REGGIO CALABRIA – Nel 2020, Yes I Start Up si prefiggeva d’accompagnare al lavoro mille giovani calabresi, avviandoli all’autoimprenditorialità, vista oltretutto la cronica fame d’opportunità occupazionali che piaga la Calabria.
Ebbene, nel giro di un triennio, sono già oltre 2.500 gli under 35 che animano una delle oltre 750 attività aperte grazie a formazione “mirata” e significativi incentivi garantiti dalla Regione in sinergia con la finanziaria regionale Fincalabra e l’Ente nazionale per il Microcredito.
Di rilievo pure il ruolo di Centri per l’impiego e soggetti attuatori.
Grazie a questo meccanismo la Calabria, fa sapere il project manager per la Calabria Antonello Rispoli, si conferma primatista per il ricorso all’autoimpiego. Una leva fondamentale per cimentarsi col complicato (…e in Calabria complicatissimo…) mondo del lavoro.
…Sì, ma “chi sono” i giovani che hanno raccolto il guanto di sfida?
C’è il pilota di drone e la coppia che ha deciso d’aprire un caseificio artigianale in piena pandemia, c’è il pizzaiolo e addirittura lo stuntman… Lontano, lontanissimo da certi vieti cliché di una Calabria che, semplicemente, tra le nuove generazioni non esiste più.
…Ma c’è anche il titolare di uno stabilimento balneare; un sarto; chi ha avviato un’occhialeria; un fumettista…
Ecco come si riesce a strappare i ragazzi alla logica Neet – di chi, insomma, non lavora né studia -: aprendo ai giovani una porta per fare ciò che davvero metterà a valore i loro talenti.
Un meccanismo che funziona. E del resto, in tema di politiche attive del lavoro, solo nell’ottobre scorso la giunta Occhiuto ha rifinanziato Yes I Start Up Calabria con 700mila euro addizionali.
Vogliamo parlare di macrosettori prescelti dai giovani neoimprenditori per realizzare le loro nuove attività?
Il 39% di queste nuove imprese giovanili si occupa di commercio; nel 16% dei casi le aziende s’impegnano sul fronte-turismo; per il 15% sono bar o attività ristorative.
E il finanziamento? È inquadrato nel contesto di Garanzia giovani. Il massimo concedibile è 50mila euro, ma in media i neoimprenditori hanno chiesto 38mila euro; spesso, attraverso il fondo SelfiEmployment, che non prevede contributi a fondo perduto.
Altra misura più utilizzata è Resto al Sud.
Dalla domanda al finanziamento passano, mediamente, 99 giorni (vedi slide).
Un grande successo, dunque, anche in termini di sburocratizzazione.