Giovani studenti di Messina e attori professionisti insieme nella Turandot

Giovani studenti di Messina e attori professionisti insieme nella Turandot

Emanuela Giorgianni

Giovani studenti di Messina e attori professionisti insieme nella Turandot

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martedì 16 Aprile 2019 - 14:09

Presentato il progetto del Programma Operativo Nazionale “La musica e l’arte per la crescita civile”

I giovanissimi studenti di tre Istituti Comprensivi del messinese diventano, domani 17 aprile, alle 17,00 e alle 19,00, grandi interpreti della Turandot di Giacomo Puccini, per il progetto del Programma Operativo Nazionale “La musica e l’arte per la crescita civile”, grazie all’adesione dei dirigenti scolastici, all’Ente Autonomo Regionale del Teatro Vittorio Emanuele, al Comune di Messina e alle Associazioni “Europa InCanto”, “Note Colorate” e “SiciliArte”.

All’evento, presentato nella Sala Sinopoli del Teatro, partecipano l’Istituto comprensivo “Santa Margherita”, scuola capofila di rete, insieme agli istituti “G. Catalfamo” e “Alì Terme”, con l’attivazione di 23 laboratori formativi che hanno coinvolto 360 ragazzi e 46 docenti esperti e tutor.

“Un’esperienza meravigliosa”, come ha affermato Laura Tringali, Dirigente scolastico dell’Istituto Santa Margherita, che ha permesso ai ragazzi, spesso troppo lontani da questa magica realtà, di entrarvici a pieno, da protagonisti, per conoscerla e appassionarsene. “È la realizzazione di un sogno, un settore d’arte come quello dell’Opera lirica resta spesso troppo elitario, questa diventa, quindi, un’opportunità incredibile di conoscenza e crescita, siamo molto fieri di quanto realizzato e ci prepariamo a progettare altro” dichiara la professoressa.

Della stessa opinione è l’Assessore all’Istruzione Roberto Vincenzo Trimarchi, l’amministrazione si è fatta subito, con entusiasmo, grande promotrice dell’iniziativa: “definirla una semplice manifestazione è troppo riduttivo, è un progetto qualificante che mi ha sorpreso. Non pensavo i ragazzi potessero cimentarsi in un’Opera lirica di questo livello, sono alunni di scuole periferiche pronti ad entrare in un mondo lontano dalle loro attrattive e abitudini. È un progetto stupendo ed una concreta prospettiva futura. L’obiettivo che si propone è, infatti, creare delle eventuali aspettative lavorative per questi ragazzi”.

È la possibilità di apprendere divertendosi, di approcciarsi alla cultura artistica e musicale in maniera attiva in prima persona, acquisendo conoscenze specifiche e fondamentali. “Questi sono valori fondamentali per la crescita civile, l’Opera lirica va considerata patrimonio culturale dell’Italia, ed è stato importantissimo per i miei alunni, che frequentano un indirizzo musicale, poterne trarre enorme beneficio” dichiara Rosita Alberti, dirigente dell’Istituto Alì Terme.

Il compito della scuola è quello di rendere il teatro più vicino agli studenti, in quanto esperienza culturale ed esistenziale imprescindibile, come ritiene Angelo Cavallaro, Dirigente Scolastico dell’Istituto G. Catalfamo: “Il compito delle scuole è accendere fari dove la società non lo fa. Grazie alla non banale collaborazione tra tutor ed esperti è stato possibile creare la meraviglia negli occhi dei nostri ragazzi, e questa ripaga noi per tutto”.

È la meraviglia, infatti, il principale incentivo per la realizzazione di un futuro soddisfacente per i giovani, la capacità di stupirsi sempre, di vivere intensamente le proprie emozioni, emozioni che l’Opera lirica permette di provare, rendendosi eterna. Sono proprio queste che hanno fatto entusiasmare i ragazzi: “si può far cantare ragazzi? Farli appassionare al teatro? Sì, ciò che conta di più nel progetto è il suo lascito nei giovani, significa affascinarsi a un mondo per entrarvene, magari un domani, come musicisti, macchinisti, critici musicali. Vengono travolti, si appassionano all’Opera come ad un film perché ritrovano in essa le loro emozioni quotidiane, anche se appartenenti a storie dell’Ottocento. È diverso andare a teatro come spettatore dall’esserne parte attiva, è vivere questa realtà, immedesimarsene, farla propria, un’esperienza per la quale rimane loro un bagaglio eterno che li farà tornare” spiega il maestro Germano Neri, direttore artistico e musicale Europa InCanto.

L’atmosfera magica che il teatro fa vivere perdura anche nella conferenza stampa, è presente negli occhi dei suoi organizzatori, “è un vero miracolo” asserisce il maestro Giovanni Mundo. “Siamo stati tutti insieme, associazioni e dirigenti scolastici, importanti compagni di viaggio per un progetto che abbiamo visto crescere e ora vediamo finalmente realizzato, in modo fantastico e inusuale per gli schemi dell’Opera lirica. Questi meravigliosi bimbi, in pochissimo tempo, hanno dato se stessi, e il miracolo per loro inizia oggi pomeriggio con le prove generali per prendere confidenza con i locali del teatro e i maestri che li dirigeranno”.

Quest’anno il nostro teatro, per merito del suo Sovrintendete Gianfranco Scoglio e del suo direttore artistico Matteo Pappalardo, ha riscosso diversi successi, grazie ai tanti incentivi per facilitare la fruizione dei suoi spettacoli e non dimenticarne il valore sempiterno e inopinabile.

Così, infatti, racconta Gianfranco Scoglio: “siamo giunti ad un ulteriore passo importante di un percorso formativo già avviato grazie al nostro direttore Pappalardo, il quale ha conferito al teatro una ritrovata identità, atta a incrementare il pubblico in maniera continuativa. Oggi siamo molto felici di partecipare a un momento di crescita artistica dei giovani, il nostro pubblico del domani. È una prima mondiale per la città, non è stata mai messa in scena un’opera rappresentata anche da ragazzi, e non si è mai verificato un interesse così qualificato da parte delle istituzioni didattiche. Sembrerebbe più facile scommettere su altri finanziamenti, ma si parla, invece, di un percorso importantissimo perché la musica tocca le corde della nostra anima, distogliendoci dalle distrazioni quotidiane e riportandoci in una realtà di sensi e passioni e l’Opera è lirica è la forma artistica che lo permette più intensamente”.

È possibile mettere il teatro alla portata di tutti. “C’è chi dice che l’Opera non parla più ai giovani perché troppo antica, resta, invece, il momento del sogno ed è di massimo impatto; come tutti i classici ha dentro l’uomo, per cui parla a tutti, eternamente, e ha una valenza formativa e didattica fondamentale. A dimostrarlo sono, infatti, i grandi risultati ottenuti quest’anno” specifica il direttore artistico Matteo Pappalardo.

Non resta altro che essere coinvolti in questo sogno, per farlo non è necessario essere laureati al conservatorio, basta possedere gli strumenti giusti, che questa moderna Turandot, in scena domani pomeriggio, ci fornisce, grazie all’impegno di grandi e piccini.

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